AGI - Dopo i soccorsi, il dolore e l'incredulità, è il momenti di cercare giustizia. Per il disastro che il 12 agosto a a Chiareggio, frazione di Chiesa in Valmalenco, è costato a tre persone - tra le quali una bambina di 10 anni - la Procura della Repubblica di Sondrio ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il sindaco Renata Petrella ha disposto l’evacuazione per 15 famiglie residenti in un complesso di appartamenti a ridosso del torrente Nevasco.
Intanto sembra migliorare leggermente Leo, il figlio di 5 anni della coppia morta, recuperato dal torrente e trasportato all’ospedale di Bergamo. “Il bimbo - hanno confermato ad AGI in ospedale - è stazionario è grave. Ci sono segnali di leggero miglioramento”. "I genitori della piccola - ha raccontato ad AGI il sindaco - hanno scavato a mani nude nel fango per cercare di salvare la ragazzina". Nello smottamento, come conferma la Prefettura, non sono rimaste coinvolte altre persone.
Secondo quanto ricostruito dai soccorritori la Suzuki di Gianluca Pasqualone, 45 anni, è stata investita da un fiume di fango e sassi poco dopo le 17 e trascinata nel greto del Nevasca. Nell’abitacolo sono stati recuperati i corpi senza vita dell’uomo, della compagna Silvia Brocca, 41 anni, e di Alabama Guizzardi, 10 anni festeggiati proprio mercoledì, figlia di amici che precedevano il fuoristrada. Davide Rizzi, vigile del fuoco volontario a Erba, è stato travolto dai detriti mentre cercava di scavare a mani nude per salvare la famiglia. L’uomo è ricoverato, ma non è grave.
Come interviene la Regione Lombardia
Gli assessori regionali a Territorio e protezione civile, Pietro Foroni, e agli Enti locali, Montagna e piccoli Comuni, Massimo Sertori, hanno effettuato ieri un sopralluogo per fare il punto della situazione con gli amministratori locali, i geologi e i tecnici: "Abbiamo verificato tutto il bacino della frana per capire gli immediati interventi per il ripristino delle condizioni di sicurezza - ha spiegato Foroni - è stato deciso di finanziare due interventi da 100 mila euro ciascuno per liberare sia a monte che a valle, l'alveo, le briglie e il 'tombotto', il condotto sotto la strada. È stato anche tolto materiale che ostruiva passaggio dell'acqua nel condotto
"Con l'elicottero e i droni - ha aggiunto Sertori - abbiamo verificato che a monte della strada c'è ancora materiale che si è mosso a seguito della bomba d'acqua di ieri, ma non ancora sceso a valle. In caso di pioggia il materiale residuo restato a monte potrebbe causare condizioni di pericolosità. Al momento la strada e' sotto sequestro
Fatte le opportune verifiche con i tecnici, - ha aggiunto - si valuterà se ci sono le condizioni per un'apertura anche solo parziale della strada che dovrà essere preceduta da una verifica statica della struttura. A monte della frana restano ancora circa 600 persone che al momento sono isolate". "Prevediamo un intervento maggiore per mettere una briglia selettiva che valuteremo di finanziare come Regione - ha spiegato l'assessore alla Protezione civile - previo naturalmente uno studio per verificare le condizioni reali del sito".