AGI - Boom di incidenti in monopattino nel post lockdown: a giugno e luglio quelli con lesioni sono stati 43, uno dei quali mortale (il 12 giugno a Budrio, nel Bolognese). In altre 60 occasioni i sanitari sono intervenuti per lo più per cadute autonome, senza particolari conseguenze e senza rilievi delle forze dell’ordine.
E’ un report poco rassicurante quello diffuso dallo speciale “Osservatorio Monopattini” attivato dall’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, anche perché va rapportato al limitato numero di veicoli ora in circolazione.
L’Osservatorio ha monitorato "comportamenti particolarmente gravi da parte degli utilizzatori, anche con casi di guida alterata dall’alcol, e modalità di guida completamente inosservanti delle normali regole di prudenza, come il contromano, il viaggiare in due, il farsi trainare o trainare biciclette, passare con il semaforo rosso”. L’aumento esponenziale di sinistri riguarda Milano (10) e Roma (8) - sommati rappresentano il 41,8% del totale - ma anche centri urbani minori, dove le ambulanze spesso accorrono per semplici cadute che però si traducono in traumi cranici o facciali.
Il primo sinistro mortale come detto si è avuto a Budrio, dove un 60enne si è scontrato con un’auto nei pressi di una rotonda, mentre sei sono le persone ricoverate in prognosi riservata tra cui due ragazzini di 7 anni: uno a Numana (Ancona) caduto da un “hoverboard”, il cosiddetto volopattino elettrico autobilanciato, e un altro a Campione del Garda (Brescia), dove un motociclo ha investito il bimbo a bordo del monopattino mentre attraversava il lungolago.
Tra i sinistri gravi censiti dall’Asaps quello di Roma in cui un 83enne al Pincio ha perso il controllo del monopattino ed è caduto rovinosamente a terra, quello di Trento del 19 luglio dove un 30enne pare volesse attraversare la tangenziale, scontrandosi poi con una auto, e quello del 17 luglio a Milano con uno scontro tra il monopattino condotto da una donna di 31 anni e un furgone.
Altro grave sinistro lo scorso 22 giugno a Lainate (Como) dove due ragazzine di 15 anni, prive di casco e contromano, si sono scontrate con un’auto.
Asaps ha contato sei sinistri con il coinvolgimento di utenti ubriachi alla guida, di cui ben tre guidavano monopattini, mentre in quattro casi la causa è l’apertura della portiera da parte di un automobilista che ha fatto poi rovinare a terra il monopattinista. Le tre regioni dove oggi si registra il maggior numero di sinistri sono Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, anche per il massiccio utilizzo di monopattini in sharing.
“L’uso del monopattino non è un gioco - ricorda il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni - e neppure uno strumento da utilizzare su strada con superficialità, come se tutto fosse lecito. I video che girano in rete mostrano comportamenti sconsiderati, al limite della follia, con i mezzi che entrano in tangenziali autostradali o monopattini che trasportano tre persone o trascinano carrozzelle per disabili”,
Per il presidente dell’Asaps, “vanno trasmessi in rete ed in televisione i video dei crash test come in altri Paesi europei dove mettono in mostra i danni per chi utilizza in modo sconsiderato il monopattino. Ben vengano le sanzioni, come comunicato in questa settimana da parte delle Polizie locali di molti capoluoghi che hanno iniziato ad emettere verbali. Un occhio particolare va poi dato alle manomissioni ed alterazioni dei mezzi che permettono di superare i 25 km/h previsti dalla legge”.
Diverse le soluzioni proposte dall’Associazione, a partire da “forme diverse di tariffazione per i monopattini in sharing perché quella ‘pay for minute’, impone tragitti più veloci con meno spesa per l’utente ma comportamenti inosservanti delle regole, come il transito su marciapiede, il mancato rispetto delle precedenze o dei semafori rossi”.
Ed ancora: “una assicurazione obbligatoria per gli utenti che utilizzano il monopattino privato, con formule innovative come alcune compagnie assicurative oggi propongono; controlli tassativi sull’utilizzo del casco per i minorenni; campagne di divulgazione per un utilizzo consigliato anche per i maggiorenni, come avviene sulle piste da sci, dove ormai la quasi totalità degli adulti utilizza il casco senza un obbligo di legge; limitazione della velocità a 20 km/h nelle strade più ad alto rischio e nelle ore serali e notturne”.