AGI - articolo aggiornato alle ore 11,52.
Il 3 marzo scorso, il Comitato tecnico scientifico nazionale proponeva "di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due Comuni al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue". I due comuni di cui si parla nel verbale pubblicato integralmente dall''Eco di Bergamo', i cui contenuti erano stati anticipati nei mesi scorsi dal 'Corriere della Sera', sono Alzano Lombardo e Nembro. L'invito era rivolto al governo, dopo la crescita impetuosa dei contagi che era stata comunicata dalla Regione Lombardia all'Istituto Superiore della Sanità.
Due giorni dopo, arrivarono in provincia di Bergamo 250 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, pronti a 'sigillare' i confini dei due Comuni della Valseriana che però non sarebbero mai entrati in azione. "Ciascuno dei due paesi - si legge ancora nel verbale - ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un'unica catena di trasmissione. Ne risulta pertanto che l'R0 (indice di contagio, ndr) è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di un' ulteriore diffusione del contagio". Dopo avere esposto queste considerazioni, il 'suggerimento' degli esperti di adottare a Nembro e Alzano la 'zona rossa' già istituita nel Lodigiano.
"Continua la battaglia di Azione per ottenere sempre più dettagli sugli eventi accaduti durante l'emergenza sanitaria in provincia di Bergamo. Capire cosa sia successo e perchè sia o state prese certe decisioni piuttosto che altre è fondamentale ed è un diritto di tutti i cittadini", dice il consigliere regionale Niccolò Carretta (Azione) che ha ottenuto, grazie a un accesso agli atti, il verbale della riunione, pubblicato integralmente sul sito del quotidiano bergamasco, i cui contenuti erano già stato anticipati dal 'Corriere della Sera' ad aprile.