AGI - "In Tunisia assistiamo a una crisi economica molto grave, senza precedenti. Una crisi che riguarda da vicino anche l'Italia perché ha effetti di ricaduta immediata con flussi eccezionali di sbarchi di migranti. La situazione va tenuta costantemente sotto controllo". Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, parla con il "Corriere della Sera" degli ultimi arrivi 'autonomi' sulle coste siciliane. "Gestire i flussi migratori di questa entità è difficile in tempi normali - spiega - ma ora con le problematiche legate alla diffusione del Covid-19 la situazione è diventata davvero molto complessa". Ieri la titolare del Viminale ha rinnovato alle autorità tunisine la volontà di collaborare sia per quanto riguarda i controlli sul territorio, sia alle frontiere marittime ma intanto governo e Unione europea dovranno occuparsi degli aiuti economici perchè, "la crisi tunisina rischia di avere conseguenze gravissime per tutti. Ho potuto incontrare il presidente tunisino Kais Said e il ministro dell'Interno, Hichem Mechichi e ho ricevuto rassicurazioni sulla volontà di affrontarla insieme".
Tornata in Italia, Lamorgese ha subito contattato il presidente della Sicilia Nello Musumeci. "L'ho rassicurato sul fatto che la maggior parte dei migranti fuggiti dal centro di Porto Empedocle è stata rintracciata, ma si tratta di un episodio inaccettabile e per questo stiamo prendendo provvedimenti". Chi arriva sarà messo in isolamento in mare e si è deciso, oltre all'invio dell'Esercito, di affittare una nave da 1.000 posti che sarà ancorata al largo di Porto Empedocle. "Entro domani - assicura Lamorgese - svuoteremo il centro di Porto Empedocle e quello di Lampedusa. Ho assicurato al governatore Musumeci che siamo impegnati a sostenere la Sicilia in questo momento difficile in ogni modo possibile".
Bisogna agire in fretta, aveva sottolineato ieri il governatore siciliano: "Un anno fa gli sbarchi erano stati il 30% rispetto ai dati delle ultime settimane. Secondo il Viminale sarebbero 10 mila i migranti pronti ad arrivare nell'Isola. È un problema organizzativo, politico e sanitario. È una emergenza nell'emergenza coronavirus. Ospitiamo persone che hanno sistemi sanitari che non sono all'avanguardia. Abbiamo registrato decine e decine di positivi ed è preoccupante il costante allarme sociale che tutto questo provoca".
Così mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, si chiede "dove siano finiti i ricollocamenti nei Paesi dell'Unione europea, e il Movimento 5 stelle sollecita "più cooperazione", l'Italia resta impegnata su più fronti. Sbarchi a Lampedusa, a Portopalo di Capo Passero, cinque in Sardegna, mentre circa cento migranti sono stati rintracciati in Friuli.
Otto positivi al coronavirus nel centro d'accoglienza di Ponte d'Arce a Pettorano sul Gizio, nell'Aquilano. E sette in quello di Villa Literno, nel Casertano. La tensione resta alta, come a Lampedusa, dove stamane un gruppo di isolani ha steso un cordone, quasi a volere impedire il passaggio dei migranti. Ma chi può fermare quanti scappano dalla povertà e dalla guerra, a rischio anche di perdere la vita in mare, in nome del diritto e del miraggio a una vita migliore?