AGI - I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pavia stanno sequestrando, su ordine della locale Procura della Repubblica, documentazione e apparati informatici presso gli uffici ed i laboratori del Policlinico San Matteo e della società biotecnologica Diasorin. L'inchiesta è relativa all'accordo tra la Diasorin e il S.Matteo di Pavia per i test sierologici per il Covid-19 in Lombardia.
Nel dettaglio - si legge in una nota della Procura - "sembrerebbe che sia stata favorita, a discapito di altre potenziali concorrenti, la società piemontese di rilevanza internazionale - Diasorin S.p.a. - operante nel settore delle biotecnologie, trasferendo ad essa tutti i risultati delle attività di ricerca e sperimentazione effettuate dalla Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia, nel settore dei test sierologici per la diagnosi di infezione da Covid-19".
L'attività trae origine da una denuncia presentata da una società concorrente avverso il rapporto collaborativo instaurato tra l'IRCCS e la società piemontese, per lo sviluppo di test sierologici e molecolari per la diagnosi da infezione Covid-19, allo scopo di ottenere la marcatura CE. Tale accordo "veniva stipulato senza gara rendendo possibile un vantaggio economico per l'impresa piemontese. Ulteriori accertamenti sono in corso per delineare i rapporti economico commerciali esistenti tra Diasorin, Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita e la società Servire S.r.l. tutte operanti presso l'Insubrias Biopark di Gerenzano (VA)".