Il cibo servito nel carcere di Massama, a Oristano, sarebbe poco e di scarsa qualità, tanto che rischierebbe di compromettere la già minata salute dell'ex terrorista Cesare Battista. Questo l'oggetto del ricorso presentato al tribunale di Sorveglianza di Cagliari dall'ex latitante. Battisti dal gennaio 2019 è detenuto nell'istituto penitenziario di Oristano dove, ancora in regime di isolamento, sta scontando i due ergastoli cui è stato condannato per quattro omicidi commessi alla fine degli anni Settanta.
L'ex militante dei Pac, Proletari armati per il comunismo, soffre di diverse patologie e il poco cibo che gli viene somministrato in cella non sarebbe adeguato al suo stato di salute. Così Battisti, assistito dall'avvocato Gianfranco Sollai, ha presentato un reclamo in cui ha richiesto ulteriori esami clinici per ottenere pasti adeguati. "Gli altri detenuti di Massama hanno la possibilità di cucinare, mentre lui no, perché è in isolamento e, dunque, non può che servirsi dei cibi preconfezionati che passa la struttura", ha precisato il difensore di Battisti.
L'avvocato Sollai ha già depositato la richiesta per ottenerne l'uscita dal regime di isolamento che il suo assistito avrebbe dovuto scontare solo per sei mesi, ma ancora in corso per carenze strutturali
"Io capisco che queste considerazioni non facciano piacere all'istituto e probabilmente non eè neanche colpa della struttura, ma le devo fare perche' sto male", ha detto Battisti davanti ai giudici della Sorveglianza, come a rimarcare quanto sottolineato dal suo difensore, ovvero che "non si tratta di un capriccio ma di una questione di salute". La decisione sul reclamo verrà assunta nei prossimi giorni e presto dovrebbe essere fissata anche l'udienza sul regime di isolamento.
Per il garante Battisti dovrebbe cambiare prigione
Cesare Battisti non dovrebbe scontare la pena a Massama. Per il suo caso - un livello 2 di alta sicurezza (AS2) - nel carcere oristanese non c'è l'assistenza carceraria adeguata. È quanto sostiene l'avvocato Paolo Mocci, garante comunale per i diritti delle persone private della libertà personale di Oristano, intervenuto dopo il reclamo sulla qualità dei pasti presentato dall'ex terrorista al Tribunale di sorveglianza di Cagliari.
"Il problema sollevato da Battisti", commenta il garante provinciale dei detenuti, "afferisce alla sfera dei singoli problemi di salute di singoli carcerati e alla difficoltà del carcere di adeguare i pasti alle individuali precarietà di salute".
"Ritengo che il problema basilare sia che Cesare Battisti non dovrebbe essere a Massama", ribadisce l'avvocato Mocci. "Ho segnalato diverse volte il problema, che è stato affrontato anche dal carcere, ma senza esito". "È come per il ricovero in un reparto diverso da quello di cui si ha bisogno", spiega il garante oristanese. "È chiaro che l'assistenza viene assicurata, ma non può essere adeguata".
Dure le reazioni da destra. "Assassino comunista si lamenta del menu in carcere? Taci e digiuna, vigliacco" è il commento di Matteo Salvini. "Abituato al caviale mangiato in questi anni, Cesare Battisti ora si lamenta della qualità del cibo del carcere. È la dura vita degli assassini che pagano per i loro crimini, Cesare. Confido che nessuno perda tempo ad assecondare le sue ridicole lamentele".