I vertici della Cei chiamano i cristiani a raccolta per una stagione di lavoro e preghiera, nel solco indicato da Giorgio La Pira che fu sindaco di Firenze nel dopoguerra, per affrontare la crisi epocale che rischia di aprirsi a causa del coronavirus.
"Una grande figura del passato a me molta cara, come Giorgio La Pira, ha testimoniato nella sua opera quella che è stata definita la spiritualità delle Beatitudini", ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, nell'omelia pronunciata oggi nella chiesa di Santa Cecilia in Trastevere in occasione della festa di San Benedetto patrono d'Europa.
"Come è stato scritto, 'La Pira è riuscito a vivere la politica come la Beatitudine di colui che ha fame e sete di giustizia'", ha aggiunto, "e questa fame e sete di giustizia è oggi più che mai necessaria. Ed è il requisito essenziale per tutti coloro che si accingono ad operare nella politica. Dopo questo terremoto mondiale provocato dalla pandemia ci troviamo di fronte a un bivio epocale: o noi ricostruiamo il mondo con questa fame di giustizia oppure assisteremo al declino della nostra civiltà come spettatori irrilevanti. Come uomini e donne, cioè, che non hanno più nulla da dire e da dare alla società contemporanea".
"Invece abbiamo, come cristiani, molto da annunciare e da fare per il nostro tempo", ha concluso il porporato, "Dobbiamo annunciare la "verità sull'uomo", come amava dire Giovanni Paolo II, e dobbiamo impegnarci per l'unità della famiglia umana e l'unità della Chiesa. Di fronte al rischio di una crisi epocale dobbiamo comportarci come san Benedetto: pregare e lavorare per la rinascita del nostro Paese, del nostro continente e della nostra civiltà".