AGI - Sulla Darsena, un pezzo dei Navigli con una movida ancora titubante dopo le prime euforie del ritorno alla libertà, un gruppo di persone, che si raccoglie attorno al ‘Comitato per la giustizia per tutti i nostri morti’, accende dei lumini da tre martedì. “Alcuni di noi hanno perso familiari per il coronavirus, io una zia, altri nessuno – spiega Massimo – tutti noi abbiamo negli occhi l’immagine dei morti nei sacchi neri”. Quelle luci servono, nelle loro intenzioni, a scacciare il buio e l’umiliazione dei corpi al loro ultimo passaggio sulla terra.
L’appello attraverso la pagina Facebook, motore di questo e altri più noti comitati, è rivolto a “tutti i cittadini milanesi che abbiano a cuore la sanità pubblica e vogliano che non si ripeta più quanto accaduto”, invitati a presentarsi con un piccolo contributo luminoso una volta alla settimana.
Circa 1400 persone hanno aderito alla petizione promossa sul social intitolata ‘Riconquistiamo il diritto alla salute!’ in “un’Italia che, con governi di centrodestra, centrosinistra e tecnici, ha sottratto al servizio sanitario 37 miliardi di euro in 10 anni” Lo striscione lungo 27 metri che richiama il nome del comitato si può vedere passeggiando dall’alto o sorseggiando un cocktail affacciati sulla Darsena, restituita a Milano coi soldi di Expo in un’epoca di fragore che sembra lontanissima dal tremolio di queste luci.