Un generale ispettore dell'aeronautica militare, un colonnello dell'aeronautica, in servizio all'aeroporto di Pratica di Mare, e un brigadiere capo della Guardia di Finanza ai domiciliari oltre a due colonnelli, un tenente e un brigadiere generale dell'aeronautica militare sospesi dal servizio.
È il risultato dell'operazione condotta dalla polizia di stato, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Antonio Clemente, che ha svelato un sistema di tangenti e corruzione negli appalti per le forniture a Esercito, Carabinieri, Aeronautica e Guardia di Finanza per un valore complessivo di 18,5 milioni di euro.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno avuto origine da un'altra inchiesta a Frosinone su un'associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale e alla creazione di fondi neri che vedeva coinvolta una società aggiudicataria di diverse gare d'appalto per fornitura alle forze armate: in particolare era emersa l'esistenza di una rete di soggetti che sfruttando conoscenze all'interno delle amministrazioni appaltanti mostravano di riuscire ad ottenere facilitazioni nell'aggiudicazione delle gare.
Sulle forniture per le forze armate, gli indagati avevano creato un sistema di tangenti che venivano erogate con denaro in contanti, una 'stecca' di circa il 10% del valore delle gare, ma anche la promessa di assunzione per figli e familiari.
In tutto sono 64 le persone indagate dalla procura di Roma accusati a vario titolo di corruzione, frode nelle forniture e turbativa d'asta. Tra gli appalti 'truccati' scoperti dagli inquirenti, ci sono la gara per la digitalizzazione e per il decespugliatore dell'aeroporto di Pratica di Mare.
"La Difesa è parte lesa in questa vicenda e pone la massima fiducia nella magistratura. Ci sarà piena collaborazione per individuare tutte le responsabilità e attendiamo l'evoluzione dell'indagine. Se venissero confermate le accuse sarebbe un fatto ancor più grave proprio perche' compiuto da ufficiali delle Forze Armate".
Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha commentato gli esiti dell'operazione 'Minerva' che ha portato a 31 misure cautelari per frode e corruzione negli appalti delle Forze Armate.
"Le donne e gli uomini delle Forze Armate, fedeli al giuramento alla Repubblica italiana, rischiano la vita tutti i giorni, in Italia e all'estero. Sarebbero loro a essere la vera parte lesa in questa vicenda", ha concluso il ministro.