AGI - L’aggravarsi della situazione dei contagi in Veneto ha l’evidenza dei numeri. In particolare di un indice che tutti hanno imparato a conoscere nei lunghi giorni dell’emergenza sanitaria da coronavirus: l’Rt passato in una manciata di giorni dallo 0,43% all’1,63%. Non ha usato mezzi termini il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso di una conferenza stampa straordinaria, indetta oggi alla sede della Protezione civile: "sta accadendo quello che vi avevo preannunciato: siamo passati dal rischio basso al rischio elevato. Io non so a chi fare i complimenti sinceramente, io direi anche ‘rischio elevatissimo’ perche' se restiamo senza mascherina a fare gli assembramenti e pensiamo che i complottisti abbiano ragione stiamo preparando la culla per il neonato perche' quando tornerà il virus sarà forte e qui non ce ne sarà piu' per nessuno".
Nuovo focolaio dopo una festa e un funerale
Dopo 130 giorni consecutivi di unità di crisi alla sede della Protezione civile il governatore del Veneto e’ stato costretto a tornarci a causa di un imprenditore vicentino che di ritorno da un viaggio di lavoro in Bosnia ha continuato ad andare a lavorare, ha organizzato feste in casa e partecipato ad un funerale ignorando ogni sintomo, presentandosi dopo piu’ di una settimana in ospedale, rifiutando il ricovero nonostante fosse positivo e mentendo sui contatti avuti con colleghi e collaboratori e sul suo isolamento fiduciario.
Risultato: cinque positivi e un centinaio di persone in isolamento (con una dei positivi, una donna padovana, che molto probabilmente per non svelare rapporti di lavoro ‘in nero’ si rifiuta ancora oggi di comunicare ai sanitari i contatti avuti negli ultimi giorni).
"Non possiamo far decidera al paziente se curarsi o meno"
Da qui la proposta shock di Zaia: “se uno commette un reato cosi' grande come l'andare ad infettare delle persone e mettere a rischio la loro vita deve pagare solo una multa di mille euro? Secondo me deve esserci un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio, ndr.), non possiamo far decidere al paziente se farsi curare o meno”.
Esattamente come si fa per le patologie mentali con cure e ricoveri eseguiti, se necessario, con la forza il governatore Zaia ha quindi chiesto “ai direttori sanitari di denunciare alla Procura ogni volta che vedono qualcosa che non va” e al “governo di prendere in mano la situazione affinche’ faccia un Dpcm o qualcosa per cui i positivi da curare e i contatti da isolare possano essere gestiti ‘con fermezzà se serve".
Cosi’ mentre la maggior parte d’Italia si sta (lentamente) riconquistando una tanto attesa normalità in Veneto si torna a parlare di ordinanze. In particolare di una, che sarà presentata la prossima settimana, per inasprire le regole.
“Se fosse per me prevederei la carcerazione: non esiste che un positivo vada in giro a prescindere - ha concluso Zaia - Io penso che a livello nazionale sia necessario prendere in mano questo dossier ma e' fondamentale che ci sia un ricovero coatto, deve esserci un T.s.o., non possiamo stare li a discutere con chi non si vuole farsi curare. Cosi andiamo allo schianto".