AGI - Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato l'ordinanza, da lui stesso annunciata ieri, con la quale viene dato mandato al Corpo forestale provinciale di monitorare in maniera intensiva l'area dove si è verificata l'aggressione di due persone (padre e figlio) - zona Monte Peller in Val di Non - e nel contempo di identificare l'orso responsabile e quindi procedere all'abbattimento.
L'orso aveva aggredito e ferito sul Monte Peller in Val di Non, Fabio e Christian Misseroni, rispettivamente padre e figlio di 59 e 28 anni. Grande spavento per entrambi ma soprattutto ferite e, per il padre, una frattura scomposta di una gamba. Fugatti ha definito l'accaduto "un fatto gravissimo che impone di agire per tutelare la pubblica incolumità delle persone". Il presidente trentino ha ribadito che l'ordinanza per un'aggressione di questo tipo, "e' prevista dal piano Pacobace".
Della vicenda è stato prontamente informato il ministro all'Ambiente Sergio Costa che già lo scorso anno si era battuto contro l'abbattimento dell'orso M49 fuggito dal recinto poche ore dopo la cattura (era il 15 luglio). Nel frattempo è stata assicurata un'azione di presidio del territorio dov'è avvenuta l'aggressione con informazioni alle persone che vivono nella zona.
Il laboratorio della Fondazione Mach a San Michele all'Adige sta esaminando gli abiti delle due persone ferite al fine di identificare l'animale attraverso l'esame del Dna. Per il momento non ci conosce ancora se ad aver aggredito i Misseroni sia stato un orso maschio o femmina. In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari di orso ai quali vanno aggiunti i cuccioli. Come ha detto il presidente Fugatti (Lega), "questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo".