I familiari dei morti per Covid chiedono alla Regione Lombardia perché non parte la Commissione d'inchiesta
Il Comitato che raccoglie i familiari delle persone morte per coronavirus, nato dalla pagina Facebook ‘Noi denunceremo’, “chiede ufficialmente alla Regione Lombardia una spiegazione rispetto alla mancata nomina di un presidente della commissione d’inchiesta che vada a capire se e cosa non ha funzionato nella gestione della pandemia per evitare gli stessi sbagli nel caso di un ritorno del Covid”.
“Il Comitato - spiegano all’AGI il suo fondatore, Luca Fusco, e l’avvocato Consuelo Locati - lo chiede anche e soprattutto nella funzione di dare voce a tantissime persone che hanno bisogno di sapere cosa sta facendo la Regione e perché non si sta facendo quello che dovrebbe essere un atto dovuto”. Dopo l’elezione con polemiche e le dimissioni di Patrizia Baffi, consigliera di Italia Viva nominata solo coi voti della maggioranza di centrodestra, nei giorni scorsi il Pd ha indicato in Jacopo Scandella il candidato unico delle opposizioni alla presidenza della commissione d'inchiesta sull'emergenza Covid.
Intanto prosegue la ‘trasposizione’ in denunce da presentare all’autorità giudiziaria delle migliaia di racconti dei familiari delle vittime dell’infezione, il cui filo conduttore sono la mancata istituzione da parte di Regione e Governo della zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo e la riapertura, dopo una breve chiusura seguita alla scoperta dei casi positivi, dell’0spedale di Alzano. Negli spaccati emersi dalle fluviali testimonianze, c’è tanto spazio per chi ha visto spegnersi in casa gli ammalati, spesso più menbri di una famiglia, senza nessun supporto medico.
In quello che gli organizzatori hanno definito ‘Denuncia-day’ del 10 giugno scorso, sono stati depositate una cinquantina di esposti in Procura a Bergamo per mano dei congiunti delle persone che hanno perso la vita, accolti in una stanza della Procura a loro dedicata. Esposti che, come ‘traccia’ iniziale sono stati rubricati come possibili ‘omicidi colposi’, al momento a carico di ignoti. Nelle prossime settimane arriverà una seconda tornata, mentre proseguono i diversi filoni di inchiesta avviati dai magistrati orobici, compreso quello che ha portato il pool guidato da Maria Cristina Rota a sentire il presidente del consiglio Giuseppe Conte e i ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza a Roma. A quanto si è appreso, la Procura ha intenzione di nominare come consulente epidemiologico il virologo Andrea Crisanti.