È arrivata la 'reprimenda' del sindaco di Milano Giuseppe Sala nei confronti dei governatori di Sicilia e Sardegna che chiedono una 'patente di immunita'' per i turisti. Il primo cittadino ha invitato i concittadini a 'ricordarsi' di questo quando sarà il momento di andare in ferie. Ma qual è l'apporto che i milanesi e i lombardi in genere danno al mercato turistico e a quali regioni italiane si rivolgono maggiormente?
Secondo i più recenti dati Istat le prime cinque regioni per residenti sono Lombardia (10 milioni di abitanti), Lazio (5,9 milioni), Campania (5,8 milioni), Sicilia (5) e Veneto (4,9): da sole rappresentano ben il 52% della popolazione.
La propensione al turismo - spiega il Touring club -genera, invece, una fotografia differente (rispetto al solo numero di abitanti) di chi in realtà traini il comparto: le prime cinque sono infatti Lombardia (46,7 milioni di presenze), Lazio (21,5 milioni), Veneto (20,4), Emilia-Romagna (19) e Campania (17,2) che "producono" da sole quasi il 60% delle presenze domestiche totali.
Se consideriamo parallelamente i dati della spesa turistica degli italiani in Italia - è la stima del Tci, circa 65 miliardi di euro - i lombardi contribuirebbero per circa 14 miliardi, i laziali e i veneti circa 6,5 miliardi ciascuno, gli emiliani-romagnoli quasi 6 e i campani poco più di 5 miliardi di euro. Delle prime cinque regioni, quattro hanno come prima destinazione di viaggio lo stesso ambito regionale di residenza.
A far eccezione è proprio la Lombardia, secondo mercato per i lombardi. In particolare, si segnala che un terzo delle presenze prodotte dai veneti e dagli emiliano-romagnoli resta all'interno delle rispettive regioni. Ciò si spiega con il fatto che sono molto estese ma anche perché quasi tutte dispongono di uno sbocco sul mare, elemento trainante del turismo domestico. Non è un caso quindi che sia proprio la Lombardia a fare eccezione e ad avere come primo mercato l'Emilia-Romagna e terzo il Trentino.