Una quarantina di commenti e minacce contro Silvia Romano. È quanto stanno analizzando gli investigatori del Ros nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla sezione antiterrorismo della procura di Milano, guidata da Alberto Nobili, con l’ipotesi di reato di minacce contro la cooperante 24enne rapita in Kenya e tornata dopo 18 mesi di prigionia.
Nei scorsi giorni i magistrati hanno dato avvio all’indagine, affidata alla sezione speciale dei carabinieri, analizzando una serie di post e commenti soprattutto su Facebook, in cui gli haters puntavano la giovane a causa della sua conversione all’Islam, ma anche del presunto riscatto pagato per liberarla.
Si tratta, per la maggior parte, di post pubblicati sul social più comune, Facebook, ma anche su Instagram, e quasi per la totalità di profili anonimi. Delle decine e decine di discorsi d’odio e minacce a questo punto ci si concentrerà su 30-40 messaggi, per risalire agli autori.