“Sono finito dagli usurai perché la mia banca non mi ha dato i 25 mila euro previsti per l’emergenza coronavirus. Li ho pagati con gli assegni e poi gli ho restituito i soldi, ma mi sono giocato tutto”.
Stefano Maioli, 51 anni, “prima partita Iva a 19 anni”, si occupa di edilizia innovativa e ha una ditta a Castelnovo Monti, in provincia di Reggio Emilia. Il coronavirus gli ha dato il colpo del kappaò dopo anni difficili, iniziati nel 2011, “quando alcune ditte hanno cominciato a non pagarmi più, in seguito a un lungo periodo felice con anche 30 dipendenti e un fatturato di oltre un milione di euro”.
“Il 29 febbraio scorso - racconta all’AGI - ho dovuto licenziare l’unico mio dipendente, gli altri lavoratori sono stagionali perché la mia attività va da aprile a novembre, per tutelarlo in modo da fargli prendere subito la mobilità. Spero di ripartire. Il lavoro ce l’ho, ma oggi, a causa del rischio di contagio, la gente non ti vuole nelle case. Ho contratti firmati da 100 - 2oomila euro, ma devo stare con le mani in mano in attesa che il Covid se ne ne vada”.
Il prestito con garanzia dello Stato da 25mila euro, previsto per aiutare gli imprenditori colpiti dalla crisi per l’emergenza sanitaria, gli è stato negato dalla banca .“Mi hanno detto - è la sua versione - che me li avrebbero concessi se avessi portato il conto in attivo, cosa che sono riuscito a fare grazie al bonifico di un caro amico. Poi, nei giorni successivi, mi hanno fatto sapere che non avevo i requisiti per incassarlo in base ai dati della Centrale Rischi da cui risultavo come ‘cattivo pagatore’. Non capisco. Ho un fatturato di 330mila euro, casa mia e dei capannoni da due milioni di valore, ci sarebbero tutte le garanzie anche perché la mia è una ditta individuale, possono prendere quello che vogliono. Penso che i miei problemi derivino dal fatto che in passato ho denunciato delle banche per estorsione perché, facendo i conteggi sui prestiti, ho visto che venivano applicati dei tassi usurari. Su questo ci sono dei procedimenti in corso in Procura".
"Ho sempre pagato le tasse - assicura - e non sono indebitato. Penso di avere diritto a quei soldi, senza come faccio a ripartire? Non ho un centesimo per pagare l’Inps, l’Inail e tutto quello che serve a ricominciare. Poi li restituisco, mica voglio dei regali”. Così è finito dagli usurai.
“Come si trovano? Devi entrare nel giro, conoscere delle persone che poi fanno da tramite, loro mica li vedi. A me era capitato solo un’altra volta di andarci, qualche anno fa. Mi hanno dato 7200 euro e ne ho restituiti 10mila perché a marzo ho avuto la fortuna di avere un incasso che era in ritardo. Sono riuscito a pagarli se no avrei fatto una brutta fine, ma mi sono giocato tutto. Ringrazio l'associazione anti-racket Sos Italia Libera che mi sta aiutando ma ora è davvero difficile sperare nel futuro".