“Stiamo lavorando per garantire ai nostri studenti gli esami in presenza a partire dalla metà di giugno. Ci baseremo sull’esame di maturità, che è stato deciso di far svolgere in aula. Se avrà successo, seguiremo anche noi quel modello.”. Lo afferma Eugenio Gaudio, il Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, in lockdown dal 9 di marzo per l’emergenza Covid-19 ma ora in via di graduale riapertura.
“Il nostro obiettivo – spiega - è di conciliare la ripresa delle attività con il rispetto delle regole di sicurezza stabilite dal Comitato tecnico-scientifico per contrastare la pandemia. Perciò andremo avanti con un doppio binario: gli studenti che non possono essere presenti fisicamente potranno condurre l’esame in modalità telematica, negli altri casi decideranno i professori delle singole commissioni: ad esempio, se un esame ha venti iscritti, si faranno entrare 4 gruppi, cinque studenti per volta. Uno sarà interrogato e gli altri resteranno nell’aula, per garantire il carattere pubblico dell’esame. E’ chiaro che i corsi più affollati, e con un alto numero di iscritti all’esame, avranno difficoltà a seguire questa modalità. Dipende anche da quante aule sono disponibili”.
Gaudio sottolinea che il Dpcm di avvio della fase 2 ha reso possibile dal 4 di maggio la riapertura dei laboratori di ricerca. “I laboratori si sono organizzati con i turni, e i ricercatori hanno potuto riprendere il lavoro. E’ stato importante – sottolinea il Rettore - perché l’attività di ricerca era fortemente rallentata ed anche le tesi sperimentali si erano bloccate”.
Inoltre, da lunedì 18 maggio riapriranno le biblioteche delle varie facoltà, “una per ogni area culturale. Alla facoltà di Lettere ne riapriranno quattro, spiega, “perché gli studenti di storia, letteratura e lingue antiche hanno una maggiore necessità di accedere ai testi rispetto ai colleghi che frequentano le facoltà scientifiche, dove gran parte della bibliografia è disponibile sul web. Per accedere alle biblioteche è necessaria la prenotazione – avverte Gaudio - si potranno chiedere i libri in prestito e anche consultarli in sede, nel rispetto ovviamente delle normative di sicurezza che impongono una distanza di due metri tra una persona e l’altra”.