Possono esserci problemi di forniture per il futuro a causa dell'emergenza Covid?
“Il comparto agricolo - risponde Ciranni - non possiamo nasconderlo, risentirà inevitabilmente dell’indisponibilità di forza lavoro che dovrà occuparsi della raccolta dei prodotti nei campi. Questo, com’è chiaro, rischia di tradursi in un calo delle quantità e delle tipologie di merci disponibili che avrà effetti sul mercato all’ingrosso e, a cascata, su quello al dettaglio. Il rischio è di vedere i prezzi di vendita lievitare per alcuni prodotti la cui scarsità renderà la curva dell’offerta più bassa. Si tratta di un problema nazionale, certo, ma la Calabria rischia di risentirne proporzionalmente in maniera più sostanziale proprio perché l’agricoltura è il settore principale dell’economia regionale”.
Ma cosa bisognerebbe fare per impedire queste possibili difficoltà?
“C’è bisogno - risponde il manager - di interventi urgenti e strutturali sulla filiera produttiva. Interventi che mettano al riparo la forza lavoro da distorsioni del mercato e che, al contempo, permettano alle aziende di operare mantenendo livelli di costi accettabili e quindi possano trovare comunque conveniente raccogliere frutta e verdura dai campi per poi rivenderla all’ingrosso". È una sfida di non poco conto. "Il processo di creazione di valore aggiunto in agricoltura - dice - nel corso degli anni, ha risentito dell’influenza di produzioni estere e di una competizione sul prezzo che ha certamente penalizzato il settore in cui si è sempre puntato più sulla qualità dei prodotti che sulla quantità. Ecco, su questo c’è da effettuare, a livello centrale, una riflessione seria che coinvolga tutti i settori della filiera produttiva”.
Considerato il numero di persone che frequentano una struttura come il mercato catanzarese è lecito chiedere come vengono garantite le condizioni di sicurezza in piena emergenza sanitaria.
“È un argomento su cui siamo stati particolarmente solerti - risponde Ciranni - sin dalle primissime misure governative. Innanzitutto, trai primi mercati in Italia, abbiamo istituito la figura del referente sanitario di struttura, un medico che mette a disposizione la sua professionalità per valutare che tutte le misure assunte siano efficaci e abbiamo tempestivamente costituito il Comitato per l'applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione. Poi, oltre alle postazioni fisse per la distribuzione di gel disinfettante, all’installazione di segnalatori di distanza interpersonale e all’introduzione dell’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione personale come guanti e mascherine, siamo riusciti a stringere un accordo con la sezione locale della Croce Rossa Italiana grazie al quale abbiamo potuto disporre il controllo della temperatura corporea a tutti coloro che entrano nel mercato".
Il Comalca, inoltre, ha attivato procedure e applicativi per il controllo del numero di presenze degli acquirenti all’interno dell’area mercato e ha provveduto a sanificare aree comuni e uffici.
"Abbiamo fatto - continua - tutto questo in pochissimi giorni dall’inizio dell’emergenza e, grazie a questa prontezza, il mercato ha continuato a lavorare a pieno regime e in piena sicurezza”.
Ma ci sono altri progetti in cantiere.
“Prima che il Covid-19 irrompesse nella quotidianità di ognuno di noi, avevamo iniziato - dice ancora - a ragionare su iniziative e progetti idonei a rendere il Comalca un vero e proprio punto di riferimento in Calabria, ma non solo, nel settore. Il Covid-19 ne ha rallentato la definizione, ma non ha certo pregiudicato la condivisione sull’esigenza di assicurare alla Calabria un mercato capace di dare stimolo e impulso al settore agricolo e alimentare. Potremo dar vita, per questa traiettoria, a progetti integrati capaci di produrre ricadute positive su quei settori che rendono la Calabria attrattiva. Tutto questo, evidentemente, non potrà che partire dal rigido rispetto dell’equilibrio economico-finanziario del mercato che, lo ricordo a me stesso, per il secondo anno consecutivo ha chiuso in utile il proprio bilancio: gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare a questo risultato - conclude - devono essere messi a frutto per garantire al mercato solidità e crescita sostenibile nel lungo periodo”.