"Dalle ispezioni eseguite nel settembre 2019 e dalla prima ispezione ricorrente eseguita quest'anno non era emersa alcuna criticità statica" del viadotto di Albiano sul fiume Magra, crollato l'8 aprile scorso. Lo ha riferito in videoaudizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera l’amministratore delegato di Anas Spa, Massimo Simonini.
"Il Comune di Aulla - ha proseguito Simonini - ci ha segnalato la presenza di fessure nella spalla sul lato Liguria: sono stati eseguiti dei sopralluoghi di verifica e sono stati installati dei vetrini che consentono di valutare eventuali spostamenti e deformazioni di fessure di questo tipo. Anche l'analisi di questi vetrini non ha dato alcuna evidenza, così come la loro sorveglianza settimanale non ha rivelato alcun peggioramento".
L'ad di Anas Spa ha ricordato che anche "i tecnici della provincia (che ha avuto in gestione la struttura fino al novembre 2018, ndr) al momento della consegna non hanno segnalato alcuna criticità e non ci hanno dato alcuna documentazione di monitoraggio. Per la provincia il ponte sembrava in ottimo stato".
"Sembra - ha detto Simonini - che il crollo del ponte sia avvenuto dalla prima campata: dico sembra perchè al momento ho una relazione ancora in bozza, le attività della procura hanno vincolato le aree e non consentono di fare ulteriori verifiche".
La prima delle possibili ipotesi riguarda" il sovraccarico apportato con la sovrapposizione della soletta eseguita negli anni 90. La seconda è il movimento progressivo imposto alla struttura dalla spinta di una frana in corrispondenza della spalla, lato Caprigliola alla confluenza con la SS 62, il cui lento avanzare potrebbe aver generato nel tempo un incremento dello stato di sollecitazione del ponte. Sono in atto ulteriori rilievi per analizzare altre possibili evenienze.
Agli accertamenti perverrà naturalmente l'autorità giudiziaria, noi come Anas abbiamo assicurato sin da subito tutta la nostra collaborazione". Quanto alla realizzazione di un ponte provvisorio, collocato a monte di quello crollato l'8 aprile, "servono 3/4 mesi dall'approvazione della Conferenza di Servizi.
"L'opera - ha assicurato l'ad - potrà consentire il transito di tutte le tipologie di veicoli previste dal Codice della strada, compresi i veicoli pesanti, ad esclusione dei trasporti eccezionali. E sarà completamente rimossa (la demolizione è inclusa nello stesso progetto, ndr) una volta completato il ponte definitivo, per il quale sono state già predisposte quattro ipotesi progettuali".
Per un nuovo ponte, servono invece "due anni. Almeno d9 mesi per la realizzazione tecnica cui vanno aggiunti poi i tempi legati alle autorizzazioni e a tutte le approvazioni del caso. Senza dimenticare che c'è una indagine in corso e che bisogna anche aspettare il dissequestro".