Risveglio choc per centinaia di migliaia di romani, buttati giù dal letto da una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 con epicentro a Fonte Nuova, comune della città metropolitana, e da un violento temporale. Nessun danno a persone e cose ma tanta paura, cittadini in strada in molti quartieri e pioggia di telefonate alle sale operative dei vigili del fuoco per avere informazioni.
Rassicuranti le indicazioni arrivate dall'Ingv, che parla di un'area che "non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni": unico evento da ricordare quello del 24 aprile 1901 di magnitudo stimata 5.3 ed epicentro nell'area della Sabina.
"È un piccolo terremoto che si è verificato in una zona che, dal punto di vista sismico, conosciamo poco - assicura il sismologo Alessandro Amato - Abbiamo capito che era poca cosa dal fatto che è stato breve, fra i 6 e i 10 secondi al massimo. Di terremoti di questo tipo, in Italia ne abbiamo tantissimi. Intenso ma molto corto, non ha avuto le oscillazioni lunghe tipiche di quelli dell'Appennino.
Questo tipo di eventi quando viene avvertito in un piccolo paesino, per esempio di montagna, diventa un evento circoscritto in quanto sentito dalla sola popolazione del luogo. è chiaro che se ad avvertirlo è una popolazione di una città come Roma, in un lato dove magari c'è oltre un milione di abitanti, tutto si amplifica".
"Un forte boato e tanta comprensibile paura ma non abbiamo segnalazione di danni", conferma il sindaco di Fontenuova Piero Presutti. "Le case hanno tremato e i cittadini si sono allarmati - aggiunge - qui ci sono persone che provengono da zone limitrofe ad Amatrice e quindi sono particolarmente sensibili". Continui i contatti con i vigili del fuoco e la protezione civile, in mattinata ci sarà un nuovo briefing tra le autorità per una ulteriore verifica di eventuali effetti del sisma.
Un po' tutti i residenti ammettono di aver pensato al peggio ma passato lo spavento nel centro abitato tutto scorre come una normale mattinata: anziani in coda di fronte ai bar per un caffè da asporto visto il distanziamento imposto dal coronavirus, negozi di frutta che aprono, benzinai che riforniscono chi va al lavoro.
"Sembrava come quando una lavatrice parte per la centrifuga, lo stesso rumore e poi l'oscillazione", racconta all'Agi una operatrice ecologica; "Ha tremato tutto - ricorda una signora in attesa del bus - si sono accese molte luci e qualcuno è sceso in strada. Già è un momento complesso, ci mancava solo il terremoto, non siamo piu' riusciti a riprendere sonno"; "Da me non ha tremato nulla ma il rumore è stato fortissimo, diverso dagli altri terremoti degli ultimi anni che pure qui si sono avvertiti", spiega l'edicolante in piazza Padre Pio.
Racconti simili, che sono poi stati affidati ai social, arrivano da molte zone della capitale. Sono in tantissimi a lamentare soprattutto su Twitter di essere stati svegliati dalla scossa e parlano di un 2020 "maledetto" segnato, oltre che dalla pandemia da Coronavirus, ora anche da "terremoto, pioggia e tuoni".
"La cosa che mi ha colpito di più è stato il forte boato, durato una trentina di secondi con la stessa intensità", racconta Fayruj, che vive nel quartiere di Torpignattara, una ventina di minuti dall'epicentro. "La maggior parte delle persone si è svegliata, dal nostro palazzo si sono sentite anche urla di spavento", aggiunge. "Si vedevano le luci degli appartamenti accendersi una dopo l'altra", continua.