Più di settemila persone, tra gestori degli asili nidi e scuole dell’infanzia, dipendenti delle strutture e genitori, si sono uniti in un comitato, chiamato Educhiamo, nato pochi giorni dopo il lockdown dello scorso marzo: al governo chiedono interventi urgenti a favore dei servizi educativi privati 0-6, affinché le strutture possano riaprire, scongiurando il rischio di chiusure definitive, consentendo ai genitori di tornare al lavoro e ai bimbi di riprendere il proprio percorso di crescita.
Intervista dall’AGI, la presidente del comitato Cinzia D’alessandro ha spiegato le proposte per una riapertura sicura. Se gli operatori che lavorano nelle scuole dovranno indossare i dispositivi di protezione come le mascherine, il discorso è diverso per i bambini: l’idea è quella di “misurare la temperatura dei bambini al momento del loro ingresso al nido e durante la giornata”, e poi ridurre e sanificare “i materiali e i giochi che maggiormente vengono toccati, scambiati e portati alla bocca”.
D’Alessandro ammette che “è difficile immaginare di non avere vicinanza tra i bambini”, ma crede che si possano limitare i rischi: durante il pranzo e la nanna pomeridiana, ad esempio, si possono riorganizzare gli spazi disponendo i posti a tavola e i lettini ad almeno un metro l’uno dall’altro.
L’intervista completa è disponibile in questo longform, nel quale abbiamo raccolto le proposte per la riapertura di asili, scuole paritarie e università.