Termocamere a infrarossi per misurare la temperatura, rigidi percorsi guidati, personale quintuplicato e telecamere di sorveglianza per accertare il rispetto delle norme di distanziamento sociale. Chiusa dall'11 marzo scorso, la Valle dei Templi si prepara così ad accogliere - verosimilmente a partire dal 18 maggio, quando il governo darà il via libera alle riaperture di musei e siti archeologici - i turisti che da tutto il mondo giungono per passeggiare, come Wolfgang Goethe, tra il tempio di Giunone e quello di Ercole o aggirarsi sbalorditi nel Quartiere ellenistico.
Ma anche chi lavora tra Eroi e Dei è in attesa di chiarimenti da parte del governo. "Stiamo lavorando per farci trovare pronti - spiega il direttore Roberto Sciarratta - anche se, riguardo ai tempi, dal testo del decreto non vi sono certezze. Immagino che, prima dei musei, torneranno fruibili le aree archeologiche aperte, in questo senso, stiamo predisponendo un piano che possa consentire una fruizione adeguata della Valle dei Templi. L'area è molto ampia e sarà certamente più semplice rispetto al museo archeologico e agli altri siti al chiuso".
Niente assembramenti, distanziamento sociale e divieto di accesso per chi ha la febbre. Il Parco si muove con queste tre direttive. "Innanzitutto faremo in modo che la vendita dei biglietti - aggiunge Sciarratta - avvenga esclusivamente on line. In questo modo avremo già evitato le file davanti ai botteghini e una prima occasione di contatto fra gli utenti e gli impiegati addetti allo sbigliettamento". Fino a marzo scorso si puntava dritti all'obiettivo del milione di visitatori all'anno; adesso. prioritaria è la sicurezza, con una vigilanza rafforzata e degli strumenti tecnologici all'avanguardia.
"L'idea - spiega ancora il direttore del Parco - è quella di collocare delle telecamere a infrarossi in grado di misurare la temperatura, aumentare anche di cinque volte il personale di vigilanza, da posizionare attorno ai principali templi in modo da intervenire rapidamente se si formano assembramenti. Ma non solo. Fino ad oggi la fruizione è stata sostanzialmente libera all'interno dei vasti sentieri attorno alla Valle. Oggi immagino un sistema di percorsi obbligati che possano essere controllati in maniera più funzionale dal servizio di vigilanza e con le stesse telecamere.
Stiamo lavorando, inoltre, a un sistema tecnologico che consente di rilevare gli assembramenti. Non sappiamo quando ripartiremo, ma noi siamo pronti a farlo e mi auguro che gli agrigentini e tutti i turisti tornino a visitare la Valle perché potranno farlo in sicurezza". Cosa avete in programma per il museo e gli altri siti al chiuso? Sistemi analoghi di vendita dei biglietti e di vigilanza - risponde Sciarratta - ai quali aggiungere un maggiore scaglionamento degli accessi".