Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha criticato il governo sulla così detta 'Fase 2', lo ha quasi sfidato annunciando misure meno restrittive rispetto a quelle che dovrebbero arrivare col nuovo Dpcm, ma, tutto sommato, lo ha fatto con moderazione. Lo ha fatto alla vigilia de 'Sa Die de sa Sardigna', la giornata del popolo sardo che celebra la cacciata dei piemontesi del 28 aprile del 1794. Una rivolta
"Una giornata simbolica per il rilancio - ha detto - che rappresenta per noi un momento di svolta nella gestione della crisi". Una svolta che verrà sintetizzata in una nuova ordinanza regionale attesa al massimo fra tre giorni. Il provvedimento, peraltro, come rimarcato dallo stresso governatore sardo, sarà preceduto, oltre che dalle consultazioni con le associazioni di categoria, da una sorta di trattativa con prefetti e governo per ottenere alcune deroghe. Si annuncia quindi un ritorno alla vita normale "in tempi più rapidi rispetto a quelli prospettati dal Governo nazionale", ma "con estrema prudenza", comunque "in modo graduale" e nei limiti imposti a livello nazionale.
E allora, sì alla ripresa delle attività produttive primarie, come l’edilizia, i cantieri pubblici delle grandi opere, la nautica, l’accesso e manutenzione delle seconde case, ma "non in modo indiscriminato e accuratamente protetto". Solinas ha accusato il premier di aver pensato un Dpcm che "mostra efficacia solo in riferimento alle zone del Paese dove esistono grandi attività industriali, quindi il Nord Italia", mentre "sembra aver trascurato le esigenze dei settori trainanti del Meridione e delle Isole, le piccole e piccolissime imprese e il turismo". Da qui, ha argomentato, "la necessità di una nuova ordinanza che consenta di tornare gradualmente e prudentemente alla normalità" con un "allentamento delle misure relative a parchi, giardini, aree verdi".
Ma è il turismo, con il settore dei trasporti strettamente connesso, il fulcro del rilancio dell'isola, soprattutto della sua immagine come Regione 'Covid free'. Il presidente è quindi tornato sulla sua idea di 'passaporto sanitario' con tamponi preventivi da allegare alle carte di imbarco, test rapidi in porti e aeroporti e app per tracciare spostamenti e contatti di chi approda in Sardegna. In attesa della messa a punto di questo complesso meccanismo di accoglienza, però, porti e aeroporti restano chiusi con la sola eccezione dell'aviazione generale - gli aerei privati, insomma - che partirà a maggio. Per i voli commerciali se ne riparlerà forse a giugno. Solinas ha anche annunciato provvedimenti di sostegno economico e finanziario alle imprese in difficoltà: il tutto dovrebbero vedere la luce entro la settimana. La Sardegna si avvia dunque a ripartire rivendicando la sua specialità, in occasione de Sa Die de sa Sardigna, sicuramente con orgoglio, ma senza grandi rivoluzioni all'orizzonte.