La Sardegna mantiene chiusi almeno fino al 26 aprile librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per bambini e sino al 3 maggio saranno inaccessibili anche le spiagge, tentazione irresistibile con l'atteso aumento della temperatura. Ma le novità in controtendenza nazionale, contenute in un'ordinanza anti-Covid dell'ultima ora firmata il giorno di Pasquetta dal presidente della Regione Christian Solinas, hanno scatenato polemiche e contestazioni.
L'indignazione, anche per la tempistica dei divieti (per quanto preannunciati in un punto stampa in streaming lunedì sera, 13 aprile), viaggia veloce sui social, dopo che ai sindaci l'ordinanza è stata recapitata via pec nelle prime ore di martedì, quando librai e negozianti erano già pronti a sollevare le saracinesche anche in Sardegna.
"In una Regione in cui l’85% dei contagi (del personale sanitario, ndr) è avvenuto in ospedale o in una Rsa il presidente avrebbe dovuto sostituire immediatamente un assessore alla sanità rivelatosi, alla prova dei fatti, totalmente inadeguato", attacca il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, in riferimento a Mario Nieddu (Lega). "Non potendolo fare, per ragioni legate alla spilletta appuntata alla giacca di quest’ultimo, ha pensato invece di individuare dei capri espiatori".
"Abbiamo chiesto formalmente gli atti istruttori dell’ordinanza", annuncia il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, consapevoli del fatto che non esista alcun atto istruttorio".
"Più che chiudere librerie e cartolibrerie, il presidente della Regione si occupi dei contagi nelle strutture sanitarie", chiede il segretario del Pd sardo, Emanuele Cani. "Appare sin troppo chiaro che l'ultima ordinanza, che segue l'onda verde leghista, sia pretestuosa e studiata per minimizzare l'inadeguatezza e l'inadempienza rispetto alla salute dei sardi, cercando di nascondere un fatto grave.
Si sposta l'attenzione dei cittadini impedendo l'apertura di librerie e cartolibrerie per non affrontare e dire le difficoltà e le evidenti problematiche che riguardano il funzionamento dell'emergenza che sta in capo all'assessore alla sanità, da giorni assente dalle scene regionali".
Attorno alla scelta di Solinas, motivata dalle indicazioni di un comitato tecnico-scientifico di quattro esperti nominato con una delibera del 1 aprile scorso ancora non pubblicata, fa quadrato la sua maggioranza di centrodestra, a cominciare dalla Lega e dal Psd'Az, partito del presidente, e dall'assessore alla Pubblica istruzione e Cultura, Andrea Biancareddu. "I libri si possono comprare attraverso la vendita a domicilio, on line o nelle edicole regolarmente aperte", argomenta l'assessore. "Oggi, non ci sono le condizioni per allentare le misure restrittive, che siamo i primi a voler riavviare ma in totale sicurezza, per la tutela della salute pubblica e dei cittadini. Pochi metterebbero a serio rischio molti sardi e questo sarebbe assurdo".
Ma le critiche piovono anche da librai e organizzazioni di categoria. Confesercenti Sardegna giudica "inopportuna e illegittima" l'ordinanza. "Le attività imprenditoriali che restano letteralmente frastornate da questo frenetico susseguirsi di dm, Dpcm e ordinanze varie", sottolinea il presidente Roberto Bolognese, che chiede una "rivisitazione sostanziale" del provvedimento. "La stessa ordinanza di Solinas, che va limitare cio' che invece veniva concesso a livello nazionale, rappresenta l'emblema di questo caos".
"Armati di coraggio e costose precauzioni per tutelare la nostra salute, quella dei nostri clienti e ovviamente dei nostri cari, ci apprestavamo a una riapertura sottotono della nostra storica libreria fumetteria", si rammarica Massimo Loriga, titolare di un noto negozio in centro a Cagliari. "Non saltavamo dalla voglia di fare da 'apripista' e neppure di subire gli strali dei nostri colleghi commercianti, ahime', nella stessa barca da molte settimane".
"Questa decisione è l'ennesimo fumo negli occhi di un'amministrazione regionale che non e' in grado di fermare i contagi negli ospedali, nelle rsa e persino negli hospice", contesta la consigliera comunale di Cagliari Giulia Andreozzi, avvocata ed esponente dei Progressisti.
L'avvocato Giovanni Dore, già consigliere comunale di Cagliari, auspica che l'ordinanza restrittiva di Solinas sia impugnata da tutte le categorie produttive davanti al Tar, "giacché avrebbe evidenti profili di illegittimità rispetto alle norme sovraordinate e aspetti di irragionevolezza non giustificabili con la situazione concreta".
"Eh no, Presidente Solinas, non e' serio aspettare la tarda serata del 13 aprile per annunciare che le librerie, le cartolerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati non riapriranno, contrariamente a quanto stabilito a livello nazionale il 10 aprile", scrive Manuela Fiori, 'anima' del Festival letterario internazionale per ragazzi 'Tuttestorie' e titolare dell'omonima libreria di Cagliari. "Almeno si sarebbe potuto pronunciare l'11 aprile nei tempi dei suoi colleghi di Lombardia, Piemonte e Veneto. Evitandoci di lavorare in questi giorni per organizzare la riapertura in sicurezza".
"L'andamento delle curve non è ancora certo", aveva anticipato il giorno di Pasquetta in conferenza stampa il presidente della Regione, e al momento non ci sono evidenze scientifiche consolidate che ci consentano di allentare le misure prese. Faremo una verifica progressiva in queste settimane e nel momento in cui dovessero esserci ragionevoli e affidabili evidenze scientifiche che ci consentano riaperture sicuramente le aremo, naturalmente all'interno di una cornice di massima cautela".
Quanto alla chiusura delle spiagge, si teme che il caldo spinga i sardi a prenderle d'assalto. Da domani "è previsto che la temperatura nell'isola aumenti di circa 7-8 gradi rispetto alla media del periodo, con il picco di lunedì 20 aprile con 28-29 gradi", spiega l'assessore regionale all'Ambiente, Gianni Lampis. "Perciò, bene ha fatto il presidente Solinas a interdire l'accesso, oltre che nei parchi e nei giardini pubblici, anche nelle spiagge, dove, quindi, sono proibite anche le attività attualmente consentite. Per i sardi il mare rappresenta un importante elemento della vita quotidiana, nonche' un consueto luogo di socialità e di relax, perciò capisco che rinunciarvi sarà un ulteriore sacrificio".