"Il Coronavirus sta lavorando come agente aggregante fra le persone di buona volontà". Antonietta Gatti e Gatti e Stefano Montanari, esperti di nanoparticelle e studiosi degli effetti delle polveri sottili nell'organismo umano alla Nanodiagnostics di Modena hanno donato all’ospedale Papa Giovanni XXIIII un dispositivo per la sicurezza degli operatori sanitari comprendente una maschera, un tubo per l’aria ed una pompa per l’aria da sistemare in luogo non infetto, fuori di dove si sta lavorando. Il giorno di Pasquetta, tre operatori della Croce Rossa sono andate a ritirare il sistema.
La donazione ha dato anche il là per una ricerca comune tra i dottori Gatti e Montanari e il professor Gianatti, primario del servizio di Anatomia Patologica e in collaborazione con la Neurologia. L’obiettivo, infatti, è studiare su reperti autoptici i danni sistemici, cervello compreso, che il coronavirus può sviluppare. Lo studio NANOCOVID19, per ora autofinanziato, è indispensabile per poter selezionare i trattamenti farmacologici più efficaci. "Ad esempio", spiega Gatti "i problemi di compromissione polmonare, compresa la tromboembolia, possono essere visti e compresi nella loro interezza a maggiori ingrandimenti di quanto non si faccia correntemente grazie al microscopio elettronico a scansione e alla microanalisi a raggi X".