"Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo, affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato. In te noi confidiamo e a te innalziamo la nostra supplica". È l'invocazione dell'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, nel corso della venerazione straordinaria della Sacra Sindone, oggi nel Duomo del capoluogo piemontese, in occasione dell'emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus.
Per la prima volta la Sindone, rimasta all'interno della teca in cui è custodita normalmente, è stata visibile in tutto il mondo attraverso le immagini televisive e sui canali social.
La cerimonia, a cui erano presenti anche la sindaca di Torino Chiara Appendino, il presidente della regione Alberto Cirio e il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, si è aperta con la lettura del messaggio inviato ieri da Papa Francesco. L'arcivescovo, che è custode pontificio del Sacro Lino, in abito corale e stola rossa, si è poi spostato nella Cappella della Sindone, avvicinandosi alla teca per un breve momento di meditazione. L'ultima Ostensione della Sindone risale al 2015, quando furono 3 milioni i pellegrini giunti a Torino per l'occasione. Nel 2013 e nel 2018, invece, si sono svolte due ostensioni speciali, riservate a malati e giovani.
"Noi crediamo - ha detto nella preghiera l'arcivescovo di Torino - che sei tu a guidare il corso della storia dell’uomo e che il tuo amore può cambiare in meglio il nostro destino - ha proseguito - qualunque sia la nostra umana condizione. Per questo, affidiamo a te gli ammalati e le loro famiglie: per il mistero pasquale del tuo Figlio dona loro salvezza e sollievo. Al tuo amore che non abbandona affidiamo tutti i defunti di questi giorni, in ogni paese del mondo. Aiuta ciascun membro della società a svolgere il proprio compito, rafforzando lo spirito di reciproca solidarietà. Sostieni i medici e gli operatori sanitari, gli educatori e gli operatori sociali nel compimento del loro servizio. Tu che sei conforto nella fatica e sostegno nella debolezza, per l’intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi medici e guaritori, allontana da noi ogni male".
"In questi tempi travagliati e complessi molti, anche credenti, non hanno più occhi per vedere e riconoscere accanto a sé il Signore, fonte prima di speranza e di forza per affrontare serenamente e coraggio la situazione di epidemia che semina morte e tante preoccupazioni nelle persone riscontrate positive al Coronavirus. La Sindone - ha concluso Nosiglia - ci aiuta ad andare oltre il proprio travagliato vissuto e a scoprire che c'è in essa un messaggio di morte e di vita strettamente congiunte nella vicenda storica di Cristo e della sua passione. E e questo apre il cuore, la mente e la parte più intima di ciascuno alla fede e alla speranza".