L’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, invia ad alunni, studenti, docenti e al personale scolastico costretti a casa dalla quarantena, un augurio per Pasqua in rima baciata. La 'poesia', composta in questi giorni e stata recitata da lui stesso in un video pubblicato sul canale YouTube del portale www.chiesadimilano.it
"C’è una scuola in rima baciata - recita il testo - Sì, è vero, è un po’inventata, non è neppure una poesia, è la tua scuola, è la mia, è la più bella che ci sia. Il momento è complicato e io sono preoccupato. La paritaria è un gran servizio ma in Italia resta un vizio, la mia scuola è eccellente, ma non vive d’aria e niente.
Però, in attesa di tempi normali Voglio dire grazie e gli auguri pasquali. Nella scuola in rima baciata C’è il dirigente: si chiama Clemente. Sarebbe più adatto chiamarlo sergente: è esigente è competente, guida l’insieme, fa tutto per bene. Adesso la scuola in rima baciata Sembra deserta è desolata, rimane l’Ornella di sentinella, una mamma più che bidella.
Adesso, ragazzi, tutti a lezione Che non vada persa questa occasione Questa volta la classe non è rumorosa, video e tastiera, la lingua riposa. Buon giorno, Ivo, il trasgressivo, buon giorno, Renato, ti sei svegliato? C’è anche Achille E fa scintille, Vedo anche Dario il confusionario,
Maria Rosa è la studiosa, Antonella, come sei bella! Vittorio è perentorio, Tommaso un ficcanaso; ha perso il libro stamattina quella svampita di Cristina Pronti tutti? Si parte
Cominciamo con storia dell’arte Poi c’è Serena Un fiume in piena: teoremi ed equazioni, problemi con le funzioni
Elisabetta è nervosetta: in casa i bambini non stanno zitti
come trattare di doveri e diritti? Insomma ci manca la scuola reale Per quanto on line non sia male. Scuola paritaria, scuola statale, in attesa dei tempi normali vi mando in messaggio gli auguri Pasquali.Scusate se sono stato così leggero: Vorrei soltanto essere vero, vorrei tornasse una lieta risata nella mia scuola in rima baciata".
"L’Arcivescovo Mario - ha commentato Monsignor Paolo Martinelli, Vicario episcopale per la Pastorale scolastica - mostrando il suo grande cuore di pastore, invia al mondo della scuola un auguro pasquale semplice ed intenso, affidandosi al genere poetico della rima baciata. Siamo così introdotti nelle case dei ragazzi che fanno scuola “a distanza” grazie alle nuove tecnologie; ci si immedesima con i docenti che insegnano con impegno, con i dirigenti che si preoccupano di far funzionare le cose; si pensa al personale non docente che veglia, preparando il futuro.
Nelle parole dell’Arcivescovo risuonano nomi di ragazzi e ragazze, si descrivono i loro atteggiamenti; si incita a non perdere l’occasione di questi giorni che vedono la proposta di una scuola ‘virtuale’, esprimendo al contempo il desiderio di incontrarsi di nuovo in una scuola ‘reale’! L’esperienza educativa e scolastica è essenziale per costruire vita buona e fratellanza con tutti.
L’Arcivescovo non tralascia – sempre in rima – di esprimere un pensiero accorato e significativo per la scuola paritaria che a causa della pandemia soffre una doppia fatica: “è un gran servizio ma in Italia resta un vizio, la mia scuola è eccellente, ma non vive d’aria e niente”.