"Gli esperti hanno confermato che la curva dei contagi sta rallentando in Italia ma non possiamo passare da un lockdown a liberalizzare tutte le attività, deve essere un passaggio graduale", se il trend verrà confermato "potremmo iniziare ad allentare alcune misure già dalla fine di questo mese"".
Il premier Giuseppe Conte si sta muovendo secondo questa linea nella cosiddetta 'fase due' riguardo l'emergenza coronavirus. Ovvero sul periodo che servirà per allentare le misure restrittive di contenimento al contagio. Linea illustrata giovedì alla Bbc, ribadita a ora di pranzo ai capi delegazione della maggioranza, poi alle parti sociali e nel tardo pomeriggio ai governatori di regione.
"Il governo ha le idee chiare: dobbiamo mette in sicurezza la salute degli italiani: con la salute a rischio non c'è economia", ha risposto il ministro Boccia alla Confindustria che preme per mettere fine al lockdown. Il ministro per gli Affari regionali ha chiarito che la fase 2 consistera' in "graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori".
Dopo il 13 aprile potrebbero aprire alcune attività. Per esempio quelle legate al manifatturiero, alla meccanica, alla farmaceutica, alla filiera agroalimentare. Possibile che si alzeranno le saracinesche di alcuni esercizi commerciali (ad esempio cartolibrerie) ma la 'lista' completa verrà stilata nelle prossime ore. Gli italiani in ogni caso dovranno aspettare maggio per uscire dall'isolamento. E anche per il dopo sarà necessario rispettare alcune regole come il distanziamento sociale.
Il governo invita a non abbassare la guardia. Soprattutto in vista delle festività pasquali quando verranno intensificati i controlli sulle strade e sulle autostrade. Per evitare che qualcuno possa pensare a scampagnate o eventualmente a raggiungere case di proprietà al mare o in campagna.
Torna a salire il numero dei contagi e dei morti. In calo i ricoveri
Intanto sono saliti a 143.626 il numero dei casi totali di coronavirus in Italia. In un giorno si registrano 4.204 casi in più: un nuovo aumento dunque, dopo un inizio settimana caratterizzato da un calo sensibile. Mercoledì erano stati + 3.836, martedì +3.039. Questi sono i dati forniti dalla Protezione Civile nel consueto bollettino.
Torna a salire anche il numero dei decessi, 610 giovedì contro i 542 di mercoledì, portando il totale a 18.279. Sono 1.979 i guariti in più (ieri 2.099), 28.470 in totale. Le persone attualmente positive sono aumentate di 1.615 unità (mercoledì di 1.195), portando il totale a 96.877.
Continuano a calare i ricoveri, anche se leggermente meno dei giorni scorsi: quelli ordinari sono scesi di 86 unità (ieri di 233), portando il totale a 28.399. Le terapie intensive sono scese di altre 88 unità, 3.605 in totale. Le persone in isolamento domiciliare sono 64.873. Ancora molto alto il numero di tamponi effettuati, 46.244, anche se meno di ieri, quando erano stati 51.680.
Nel Lazio 154 nuovi casi; 35 a Roma
"Oggi registriamo un dato di 154 casi di positività e un trend al 3,5%. E per quanto riguarda i guariti, salgono di 43 unità, arrivando a 687 totali: tre volte il numero dei decessi complessivi". Così l'assessore alla Sanita' della Regione Lazio, Alessio D'Amato, al termine dell'odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesu'.
D'Amato precisa che "nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 10" e che fin qui "sono stati eseguiti circa 62mila tamponi". E poi osserva: "Aumenta la forbice tra coloro che escono dalla sorveglianza domiciliare (16.611) e coloro che sono entrati in sorveglianza (12.792), oggi circa di 4mila unità. Bisogna ora mantenere alta l'attenzione per le giornate di Pasqua e Pasquetta", sottolinea D'Amato spiegando che "intanto proseguono i controlli a tappeto nelle case di riposo e nelle Rsa su tutto il territorio. In merito alla situazione delle strutture residenziali - continua l'assessore - l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha realizzato un Survey nazionale sul contagio da Covid-19 aggiornato al 6 aprile che registra per il Lazio un tasso di mortalità dieci volte inferiore a quello della Lombardia: 0,7% contro 6,8%".
Tamponi ai rientrati in Sicilia dal nord: 39 positivi
"Abbiamo già acquisito seimila tamponi da coloro che sono rientrati in Sicilia dalle regioni del Nord e ne sono stati 'processati' oltre quattromila. Tra questi 39 cittadini sono riferibili a cittadini che sono risultati positivi". Lo dice in un videomessaggio su Facebook l'assessore all Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, sottolineando che in questa fase "dobbiamo chiedere pazienza: dobbiamo evitare che un soggetto che magari si sente bene ed e' confortato da uno stato di salute apparentemente perfetto possa essere positivo, ma asintomatico", e quindi diffondere il contagio.
Dieci i laboratori, ha spiegato, che sono dedicati solo ai tamponi post-quarantena. In questo modo ogni giorno potremo mettere insieme 1.200 tamponi. "La prudenza ci impone di proseguire con le misure di contenimento". Ieri sera il governatore Nello Musumeci, del resto, si era detto d'accordo con il premier sulla necessità di continuare sulla "linea del rigore e della fermezza", concordando con Palazzo Chigi la proroga, quindi, fino al 3 maggio delle attuali restrizioni, procedendo solo successivamente a una riapertura parziale e graduale delle attività.
50 casi sulla portaerei francese de Gaulle
Cinquanta membri dell'equipaggio della portaerei francese Charles de Gaulle sono risultati positivi al Covid-19. Lo ha reso noto il ministero della Difesa francese. "Dei 66 casi esaminati a bordo della Charles de Gaulle, 50 sono risultati positivi", ha dichiarato il ministero in una nota, due giorni dopo aver dato notizia della presenza di una quarantina di casi sospetti.
"Attualmente non vi è alcun deterioramento dello stato di salute dei marinai a bordo", ha aggiunto il ministero.
La portaerei nucleare si trova nell'Atlantico al largo del Portogallo ed era partita il 21 gennaio. Sarà a Tolone, sua base nel sud-est della Francia, tra meno di una settimana, qualche giorno prima rispetto al 23 aprile inizialmente previsto. Resta ancora un mistero il contagio: la nave non e' stata in contatto con elementi esterni dal 15 marzo.
"L'obiettivo e' identificare la via di contaminazione e attuare il protocollo per limitare la diffusione del virus", si legge ancora nella nota. Dopo l'americana "Uss Theodore Roosevelt" nel Pacifico, la "Charles de Gaulle" e' la seconda portaerei coinvolta nella pandemia che affligge il pianeta da dicembre.
A Torino un'app assiste i pazienti e monitora i contagi
Un assistente virtuale che chatta con utenti e pazienti affetti da Covid-19, raccogliendo dati in tempo reale e offrendo utili informazioni alle autorita' impegnate nel fronteggiare l'emergenza sanitaria. Si chiama PatchAiCov ed è una mobile app realizzata dalla startup torinese med-tech PatchAi, gia' testata su 41 studenti volontari del Politecnico di Torino e altri 55 utenti volontari.
Grazie a un algoritmo costruito in base alle linee guida del Ministero della Salute e sulle risposte fornite dagli utenti, l'assistente virtuale fornisce informazioni circa le azioni da seguire (i numeri da contattare, raccomandazioni igienico-sanitarie, ecc), monitorando il paziente giornalmente e fornendogli informazioni adeguate in base al rischio e all'evoluzione dell'eventuale sintomatologia. Il progetto è al vaglio del Ministero della Salute, che potrebbe adottarlo come servizio di prevenzione, auto-triage, monitoraggio e informazione della popolazione da remoto.
Altro valore aggiunto dell'app è la disponibilità di una web-dashboard a disposizione delle autorità, utile per elaborare statistiche e mappe interattive degli utenti in base al rischio di infezione, sintomatologia e geolocalizzazione. In concreto, l'app puo' censire la popolazione generale sulla base di fattori di rischi (contatto) e sintomi da infezione da Covid-19, monitorare l'evoluzione di eventuali sintomi e dei fattori di rischio nel tempo, fornire una stima della necessità di tamponi e ipotizzare una priority list (in base a età, speciali categorie a rischio) e, infine, ricostruire i contatti avuti dall'utente eventualmente divenuto positivo.
A New York fosse comuni nel cimitero dei poveri
L'immagine shock della pandemia di Covid-19 negli Stati Uniti e' quella della fossa comune, con decine di bare interrate, a New York. Scavata ad Hart Island, il camposanto utilizzato - da ormai 150 anni - per i newyorkesi senza parenti stretti o che non possono permettersi un funerale.
Ha fatto il giro del mondo il filmato girato da un drone, nei pressi del Bronx a Long Island Sound, che mostra gli scavatori che fanno spazio per pile di bare anonime accatastate. E' probabile - spiega la Bbc - che molte delle bare siano destinate alle vittime del coronavirus, ma non e' chiaro se rientrino appunto tra quelle senza parenti stretti o che non potevano permettersi un funerale.
Secondo l'amministrazione, con la pandemia le operazioni di sepoltura nel sito sono aumentate da un giorno alla settimana a cinque giorni alla settimana; e se prima le sepolture erano 25 a settimana, adesso sono circa 25 al giorno. Finora negli Stati Uniti sono stati registrati oltre 462 mila casi di contagio e circa 16.500 decessi, la maggioranza a New York
Brusaferro, l'età media delle vittime è di 80 anni
"Il dato di letalita' e' confermato: le fasce di eta' sopra i 70 sono quelle che pagano un dazio molto elevato e oltre gli 80 anni hanno un maggiore impatto. Questi i decessi per fascia d'eta: l'eta' mediana e' 80 anni, colpisce soprattutto i maschi, solo il 32% sono donne". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', Silvio Brusaferro, nel corso dell'incontro con la stampa per presentare l'analisi dell'andamento epidemiologico e gli aggiornamenti tecnico-scientifici relativi al Covid-19. Si tratta, ha spiegato, "quasi 1500 cartelle cliniche, una parte delle 16mila, ma sono rappresentative".
In Spagna cala il numero delle vittime, al minimo dal 24 marzo
Frena la strage del Coronavirus in Spagna: il numero delle vittime registrato nelle ultime 24 ore è di 605, il più basso dallo scorso 24 marzo, hanno annunciato le autorità sanitarie spagnole. Il numero complessivo di decessi raggiunge 15.843, al secondo posto nel mondo dietro agli oltre 18 mila dell'Italia.
In Belgio è record di morti giornalieri; totale a oltre 3mila
Il Belgio ieri ha registrato un altro record di decessi giornalieri legati al Coronavirus dall'inizio dell'epidemia, superando la soglia di 3.000 morti totali. "Nella giornata ieri siamo stati informati di un numero importante di decessi, con 325 decessi", ha detto uno dei portavoce del ministero della Sanita', durante la conferenza stampa quotidiana sulla situazione dell'epidemia. Ieri sono stati registrati altri 171 decessi avvenuti tra il 18 e il 31 marzo nelle case di riposo della regione delle Fiandre, che non erano stati comunicati.
Il totale dei morti sale dunque a 3.019. La situazione negli ospedali rimane stabile con 462 nuovi pazienti ricoverati e 404 dimessi, per un totale di 5.610 persone attualmente ricoverate di cui 1.278 in terapia intensiva (-7 nelle ultime 24 ore). Nella giornata di ieri sono stati registrati 1.684 nuovi casi di Coronavirus che portano il totale per il Belgio a 26.667 dall'inizio dell'epidemia.
Primo contagio nelle casette post-terremoto di Amatrice
Primo caso di contagio da virus Covid-19 all'interno delle Soluzioni Abitative di Emergenza (Sae) di Amatrice, borgo distrutto dal terremoto del 24 agosto 2016. A dare notizia del primo positivo al test sul Coronavirus e' direttamente il sindaco del borgo reatino che fu simbolo della tragedia di quasi 4 anni fa, Antonio Fontanella: "Al momento non ci e' ancora arrivata la comunicazione ufficiale da parte della Asl di Rieti, che comunque, in via ufficiosa e provvisoria, ci ha gia' annunciato della positivita' di un nostro concittadino al tampone Covid-19. Il nostro concittadino - prosegue Fontanella - e' stato trasferito all'ospedale San Camillo De Lellis di Rieti, mentre i suoi familiari hanno avviato la procedura di isolamento prevista dai protocolli sanitari. Invito i miei concittadini, che hanno accolto la notizia con ragionevole preoccupazione (ad Amatrice l'emergenza sisma e' tutt'altro che finita) ad affrontare questa situazione con prudenza e razionalita' - spiega ancora il primo cittadino amatriciano - perche' stiamo parlando di una pandemia che sta attaccando il mondo intero, provocando migliaia e migliaia di morti in ogni angolo del pianeta. Pertanto bisogna mantenere un atteggiamento di solidarieta' e rispetto, e di attenzione alle norme, che e' poi l'unico modo per scongiurare il propagarsi di questa emergenza".
Nel Lazio l'età media dei positivi è di 58 anni, il 36% è a Roma
"Dei casi finora confermati di Covid-19 nel Lazio, il 28% è ricoverato in una strutta sanitaria, il 47% è in isolamento domiciliare e il 4% è in terapia intensiva. I guariti sono il 15%. L'età mediana dei casi positivi e' 58 anni. Il 51% e' di sesso maschile e il 49% di sesso femminile. I casi positivi sono cosi' distribuiti: il 36,6% e' residente a Roma citta', il 28,5% nella Provincia, il 10,7% a Frosinone, il 6,1% a Rieti, il 6,6% a Viterbo e il 9,2% a Latina. Il 2,2% proviene da fuori regione". Lo comunica l'Unita' di Crisi COVID-19 della Regione Lazio
Positivo un migrante dell' hotspot di Pozzallo
Uno dei 50 migranti presenti nell'hotspot di Pozzallo e' risultato positivo al coronavirus. Lo rende noto il sindaco Roberto Ammatuna, informato nella notte. Il tampone era stato eseguito prontamente dal medico responsabile dell'hotspot perche' ai controlli sanitari si evidenziava una temperatura di 38 gradi circa. Si teme un possibile focolaio.
"Ho chiesto un incontro in prefettura nella mattinata di oggi - spiega - per stabilire il da farsi". Appuntamento fissato alle 10: "In ogni caso, chiedo urgentemente una relazione sanitaria da parte dei responsabili dal centro di provenienza del migrante e non escludo un eventuale esposto alla procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilita' oltre che una ispezione da parte dell'assessorato regionale alla Sanita'".
Nel mondo si contano oltre 95 mila vittime del virus
Sono oltre 95 mila le vittime del coronavirus nel mondo: e' quanto risulta dalle ultime stime della Johns Hopkins University. I casi di contagio confermati hanno invece superato 1,6 milioni; il paese piu' colpito sono gli Stati Uniti, con 466 mila casi, seguono Spagna (153 mila) e Italia (143 mila).
In Usa sono morte quasi 16.500 persone per coronavirus
Negli Stati Uniti sono morte per il coronavirus 1.783 persone in 24 ore, secondo l'ultimo aggiornamento di Johns Hopkins University. I decessi risultano in calo rispetto al giorno precedente quando erano stati 1.973. Il totale dei morti negli Usa sale cosi' a 16,478, il bilancio piu' grave dopo quello dell'Italia.
Sono 28 gli infermieri morti dall'inizio dell'epidemia
Sono 28 a oggi gli infermieri italiani rimasti vittime del coronavirus. Erano 26 fino a ieri, ma nella giornata di giovedì è arrivata la notizia di altri due decessi: due infermiere che lavoravano in ospedale a Bergamo e Cremona. Lo comunica la Fnopi, la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. Sono oltre 7mila gli infermieri contagiati, piu' della meta' degli operatori sanitari colpiti dal virus nel nostro Paese
In Campania altri 98 positivi per un totale di 3.442
Altri 98 casi di positività oggi al coronavirus in Campania, portando il totale a 3.442. Lo riferisce l'Unità di Crisi della Regione Campania, comunicando i dati del bollettino giornaliero. Con i 2.081 effettuati nella giornata di giovedì 9 aprile, inoltre, il totale complessivo di tamponi in Campania sale a 31.745.
Fontana: "Il picco è passato ma bisogna evitare le furbate"
In Lombardia la situazione sta migliorando, "il picco è passato" ma per scongiurare il rischio di inversioni di tendenza bisogna assolutamente evitare di "fare furbate", soprattutto durante le feste pasquali: e' l'avvertimento del presidente della Regione, Attilio Fontana, intervenuto a Telelombardia. "Siamo sempre nella stessa situazione, stiamo leggermente migliorando", ha detto Fontana, "registriamo piccoli ondeggiamenti che però vanno verso un miglioramento. È la prova che le misure servono e che si deve insistere, non si deve mollare. Secondo quello che mi dicono gli esperti, il picco è passato. Dovremmo continuare con lento ma costante miglioramento".
"Non bisogna fare furbate", ha sottolineato il governatore, "soprattutto se si vuole evitare una multa salata. Ho ricevuto conferma dal Viminale e dai Prefetti: Pasqua e Pasquetta saranno giornate di massima allerta sul fronte dei controlli".
In Francia i decessi sono oltre 12 mila
In Francia si sono superati i 12.200 morti per coronavirus (12.210) ma si è registrato anche il primo calo nel numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Come ha riferito il direttore generale della Salute, Jerome Salomon, 369 nuovi pazienti sono entrati in in rianimazione, per un totale di 7.066, 82 in meno rispetto a ieri
In Piemonte quasi 1500 decessi dall'inizio dell'epidemia
Sono 1.487 le persone decedute in Piemonte, 70 soltanto nelle giornata di oggi, risultate positive al Covid-19. Le vittime sono così suddivisi su base provinciale: 605 a Torino, 279 ad Alessandria, 153 a Novara, 105 a Cuneo, 97 a Biella, 76 a Vercelli, 75 ad Asti, 74 nel Verbano Cusio Ossola, 23 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sale anche il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, ora a quota di 865 (+ 133 rispetto a ieri). Altri 915 sono "in via di guarigione", ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell'esito del secondo.
Per quanto riguarda i contagi, sono 14.671 le persone finora risultate positive al Covid-19: 6.992 in provincia di Torino, 2.104 in provincia di Alessandria, 1.309 in provincia di Cuneo, 1.226 in provincia di Novara, 776 nel Verbano Cusio Ossola, 700 in provincia di Vercelli, 681 in provincia di Asti, 625 in provincia di Biella, 191 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 67 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 398, mentre i tamponi diagnostici finora eseguiti sono 55.548, di cui 30.781 risultati negativi.
Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva
Il premier britannico, Boris Johnson, è uscito dalla terapia intensiva dove era ricoverato per coronavirus. Lo ha annunciato Downing: "È stato riportato in reparto, dove verrà strettamente monitorato nella prima fase della sua ripresa". Per poi precisare: "È di ottimo umore".
In serata il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, aveva informato i cittadini sulla situazione in Gran Bretagna. "Vi ringrazio per il sacrificio ma non ce l'abbiamo ancora fatta, dobbiamo continuare cosi'. Le misure resteranno in vigore fino a quando le prove non ci mostreranno che siamo andati oltre il picco" dei contagi di Covid-19.
In 33 comuni lombardi decessi decuplicati rispetto al 2019
In 33 piccoli comuni della Lombardia il numero di decessi (per qualsiasi causa) è decuplicato a marzo 2020 rispetto al marzo 2019. È la fotografia choc scattata dall'Istat, che ha aggiornati i dati forniti precedentemente estendendoli all'intero mese.
"L'incremento dei decessi per il complesso delle cause - spiega l'Istat - è ravvisabile solo a partire dalla fine di febbraio e dalla prima settimana di marzo ed e' concentrato nei comuni del nord e del centro in cui l'epidemia si è diffusa di più. In queste aree si osservano aumenti ragguardevoli non solo nei centri urbani maggiori, ma anche in realtà comunali di dimensioni demografiche più contenute: in 33 comuni di piccole dimensioni della Lombardia i decessi nel mese di Marzo sono aumentati di oltre dieci volte rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019".
Superati i 13 mila contagi in Veneto
Superati i 13 mila contagi da coronavirus in Veneto. A dirlo è la Regione attraverso il bollettino delle 17 che segna 153 casi in più, portando il totale dei contagi dall'inizio dell'emergenza a 13.086. I decessi salgono a 784, 24 in più dalla mattina di oggi.
In Gran Bretagna altri 881 morti, totale sale a 7.978
Le autorità britanniche hanno annunciato il decesso di altre 881 persone contagiate dal coronavirus, che porta il numero totale delle vittime a 7.978. Il ministro degli Esteri, Dominic Raab, ha avvertito che nel Paese "non è stato ancora raggiunto il picco" dell'epidemia.
Il ministro degli Esteri britannico ha riferito di "non aver ancora" parlato con il Boris Johnson, da quando il premier è stato ricoverato in ospedale e lui ne ha assunto le funzioni, subentrandogli alla guida del governo. Secondo quanto ha fatto sapere Downing Street, le condizioni di salute di Johnson continuano a migliorare dopo che è stato ricoverato in terapia intensiva.
L'ex ministro della Difesa, Tobias Ellwood, ha affermato che il primo ministro è "mentalmente in grado di prendere decisioni" e resta "accessibile" alla sua squadra di governo.
Nel mondo superata la soglia dei 90 mila morti
Si sono superati i 90 mila morti per coronavirus nel mondo. È il bilancio fornito dall'agenzia di stampa francese Afp.
Altri 9 medici morti. Il totale sale a 105
Continua a salire il numero di medici morti di coronavirus in Italia. Nelle ultime ore è arrivata comunicazione di altri due decessi, Giulio Matarazzo, odontoiatra, e Emilio Brignole, chirurgo ospedaliero. Sono nove al momento i decessi registrati oggi, il totale sale a 105. Lo rende noto la federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che riporta nel suo portale listato a lutto l'elenco dei colleghi deceduti. In totale, stando ai dati aggiornati a ieri dell'Istituto Superiore di Sanità, sono 13.522 gli operatori sanitari contagiati.
Gallera: "In Lombardia dati positivi. Ricoveri contenuti"
"I dati continuano ad essere positivi e anche i numeri dei ricoverati sono contenuti'. Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, sull'emergenza coronavirus. L'assessore ha anche ricordato che è stato fatto un "reclutamento straordinario dal 20 febbraio ad oggi di 2.434 medici"
Nel Lazio lieve crescita dei casi: 163 di cui 46 a Roma
"Oggi registriamo un dato di 163 casi di positività, con un trend in leggera salita al 3,8% nelle ultime 24 ore". Così l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, al termine dell'odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
"Il dato di oggi - osserva D'Amato - è in parte dovuto a dei ritardi di notifica nella Asl Roma 6, ma deve essere un monito affinché nessuno abbassi la guardia. Continuiamo tutti uniti verso l'obiettivo del coefficiente R0 (contagiosità 0)". Ad ogni modo, "continua l'inversione di tendenza: sono circa 2mila in piu' coloro che escono dalla sorveglianza domiciliare (14.748) di coloro che sono entrati in sorveglianza (12.6184)". Inoltre, "proseguono i controlli a tappeto nelle case di cura e le Rsa su tutto il territorio con report che vengono inviati ai Carabinieri del Nas per le verifiche di competenza".