Il polo culturale delle Ogr, le ex Officine Grandi Riparazioni, di Torino potrebbe diventare un presidio sanitario con posti di terapia sub-intensiva e di degenza. Questa mattina si è svolto, infatti, un sopralluogo dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte con il comune, la Prefettura di Torino, la Fondazione Crt rappresentata dal presidente Giovanni Quaglia e la società Ogr che gestisce le ex Officine grandi riparazioni per valutare l’allestimento di un’area di circa 100 posti da dedicare alla degenza e alla terapia subintensiva per i pazienti di media e lieve entità. Lunedì si farà il punto per decidere sulla base dei rilievi tecnici effettuati.
"In questa difficile e drammatica fase emergenziale causata dal Covid19, oggi alle OGR - Officine Grandi Riparazioni - di Torino viene richiesto - dice il direttore generale di Ogr e Segretario generale della Fondazione Crt Massimo Lapucci - di riparare il bene più prezioso, ovvero la salute delle persone, ed è nostro dovere contribuire affinché ciò avvenga nel modo più rapido ed efficace possibile".
"Avevamo promesso che le OGR Torino non avrebbero avuto paura di trasformarsi e di plasmarsi per il bene comune - prosegue Lapucci -. Per questo, con responsabilità e orgoglio, siamo pronti a farle diventare Officine per la salute al servizio della collettività, nella speranza di poterci lasciare tutti presto alle spalle questa emergenza e tornare a riparare idee più forti e determinati di prima".
"Le OGR sono nate per coltivare le arti e far esprimere il talento, la fatica formativa e progettuale dei giovani, ma ora siamo pronti a fermarci per il tempo necessario ad aiutare chi ha bisogno. Questa - ha detto il presidente di Ogr Fulvio Gianaria - è la priorità assoluta. Poi tornerà il tempo in cui la creatività è l'innovazione saranno indispensabili per ripartire e noi ci saremo di nuovo".
Nel cuore di Torino, a metà strada tra le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa, le Ogr - ex Officine Grandi Riparazioni - sono un maestoso complesso industriale di fine '800. Nei primi anni '90 la struttura di 260mila metri cubi totali, che serviva alla riparazione dei treni, è stata chiusa e abbandonata a sè stessa. Nel 2013 la Fondazione Crt ha acquistato l'edificio a forma di H di circa 20mila metri quadrati e 16 metri di altezza, gli uffici e le aree scoperte e, tramite la società Ogr-Crt, ne ha avviato la riqualificazione. Il cantiere, durato 1000 giorni, ha consegnato alla città un nuovo polo diventato il centro della cultura contemporanea, dell'innovazione e dell'accelerazione di impresa a vocazione internazionale.