Con le palestre e i circoli sportivi chiusi già da inizio settimana e una fetta d'Italia che non può lavorare, in tanti in questi giorni si sono riversati nei parchi per una passeggiata o un po' di jogging. Il nuovo decreto del governo Conte non esclude questa possibilità, anche se resta la generale raccomandazione a uscire il meno possibile di casa.
Sul sito del ministero dell’Interno alla domanda “è consentito fare attività motoria all’aperto?” viene data questa risposta: «Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti».
Quindi via libera all’attività sportiva all’aperto, se svolta da soli e mantenendo le distanze di sicurezza, ma con cautela. Non bisogna dimenticare, tra l'altro, che in caso di infortunio si rischia di intasare ulteriormente i pronto soccorso che sono già in grande difficoltà.
C'è anche il problema di controllare eventuali assembramenti nei parchi pubblici, ad esempio per i bambini che si affollano nelle aree giochi, e proprio per questo molti enti locali hanno proceduto a imporre propri divieti e restrizioni. In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha imposto la chiusura di parchi urbani e ville comunali. Stesso provvedimento è stato preso a Firenze per giardini e parchi del Comune.
Ad Aosta sono state chiuse le due principali aree verdi intorno alla città e si sta pensando di limitare la frequentazione dei parchi cittadini. In Liguria alcuni comuni hanno chiuso i giardini pubblici e persino gli arenili. Parchi pubblici e aree verdi 'off limits' pure a Riccione. I sindaci del Ravennate hanno deciso di lasciare aperti arenili e pinete ma hanno invitato la popolazione a raggiungerli a piedi e non con mezzi a motore, "nel rispetto dello spirito" del decreto.
A Torino sono stati rafforzati i controlli nei parchi cittadini da parte di forze dell'ordine e polizia locale per evitare gli assembramenti e posizionare cartelli sulle misure di sicurezza da rispettare. Tra queste il divieto di utilizzo delle strutture sportive, come campi di basket e di calcetto. Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha lamentato l'"incongruenza" di lasciare aperti i parchi pubblici: "Mercoledì c'erano molti assembramenti di persone", ha lamentato, "bisogna chiarire che andare al parco non è una necessità, in attesa un chiarimento normativo, autoregoliamoci. Stiamo a casa, non andiamo al parco".