"I posti in terapia intensiva stanno finendo, bisogna adottare in tutta Italia le misure indicate perché solo così si fermerà il virus. E i giovani devono responsabilizzarsi". Lo ha detto ai microfoni di Rtl il virologo Fabrizio Pregliasco. "La situazione è in evoluzione - ha spiegato - il Governo ha deciso via via modificando delle decisioni che sono sempre difficilissime da prendere proprio perché hanno effetti economici e sulla qualità della vita di tutti noi. La progressione è fondamentale e andrà rivista sulla base dell'evoluzione che ci sarà ma è importante che tutti noi, in tutta Italia, dobbiamo adottare le misure, perché solo così si fermerà il virus".
Secondo il virologo, "siamo tutti suscettibili e possiamo essere tutti colpiti. Purtroppo questa patologia è più pesante di una normale influenza che raramente causa polmoniti virali interstiziali che causano difficoltà respiratorie ed esigenze di assistenza respiratoria in terapia intensiva e questo virus, lo fa nel 10% dei casi. È una patologia più grave, seppur una patologia che permette la guarigione a tutti, salvo a chi ha contemporaneamente altre patologie di tipo respiratorio o cardiaco, ma in questo momento la paura e la concretezza di questa situazione in Lombardia è quella di non avere posti sufficienti per assistere chi ha le patologie più pesanti".
Riferendosi poi ai giovani che potrebbero sottovalutare il problema, Pregliasco ha detto:"Devono capire che può toccare i nonni, gli zii, persone a loro care o care a un'altra persona e questo deve indurre ad una responsabilizzazione, dovendo fare cose per lo più banali per un po' di tempo ma che venga fatto da tutti sistematicamente. Perché è vero, nei giovani per fortuna la patologia si diffonde poco, non è chiaro ancora il loro ruolo nel diffondere la malattia, ma anche nei giovani ci sono situazioni gravi. Anche il giovane che, magari, potrebbe avere un incidente in motorino, potrebbe non avere posto perché è occupato da altri che ne hanno bisogno".
Parlando delle persone guarite e delle possibili ricadute, il virologo ha detto che i dati "ci dicono che hanno un'immunità per la vita ed è importante, perché riduce la quota delle persone suscettibili e che possono ammalarsi. Questo è il problema di oggi: la possibile concentrazione eccessiva di casi, magari non gravi, ma situazione tutto sommato pericolosa per gli effetti sulla sanità.
Tutte le persone, salvo chi ha complicanze che fanno precipitare la funzionalità polmonare o del cuore, guariscono. A volte con un passaggio in terapia intensiva durante la polmonite virale che e' l'elemento piu' pesante e frequente rispetto alle altre infezioni respiratorie, il nostro organismo riesce nell'arco di alcune settimane, ed è una guarigione 'naturale' riferita alla nostra capacita' di reazione".