Sono oltre 206 mila le persone che, dal 2012 al 2018, hanno lasciato altri comuni italiani per trasferirsi in quelli lombardi. Il dato si può ricavare da quelli forniti da Istat, scorporando dal saldo migratorio totale quello con l'estero.
Se è impossibile dire quante siano le persone che lavorano e vivono in Lombardia, da oggi 'zona rossa', e che invece provengono da altre parti d'Italia, si può affermare che negli ultimi anni la regione e in particolare Milano hanno attirato un gran numero di persone dall'Italia e dall'estero; è anche verosimile ipotizzare che la maggior parte degli studenti fuori sede non abbia spostato la residenza in Lombardia e che quindi il numero si riferisca principalmente a lavoratori e alle loro famiglie.
A questo numero andrebbe poi aggiunto quello dei 'domiciliati', ovvero di chi ha preso soltanto il domicilio in regione ma non ha spostato la residenza.
Che il fenomeno abbia un'incidenza rilevante è intuibile anche dal fatto che, nel periodo 2012-2018, il saldo migratorio totale verso la Lombardia - ovvero quello composto da chi è arrivato dall'estero, da chi è arrivato da altri comuni italiani e dalle rettifiche delle anagrafi per errori di registrazione, è di circa 441 mila persone; ufficialmente, dunque, sono più le persone che in questo periodo sono arrivate da fuori dell'Italia - 236 mila circa - di quelle che si sono spostate da altri territori italiani, che sono appunto circa 206 mila.