Martedì, durante la presentazione della nuova i4 Concept, avvenuta in streaming dato l’annullamento del Salone dell’Automobile di Ginevra 2020 causa allarme Coronavirus, sono in molti ad aver notato un cambiamento nel logo della BMW. La cosa ha fatto riaccendere i riflettori, anche se sarebbe meglio in questa occasione chiamarli fari, su una delle storie più controverse della storia delle automobili, ovvero proprio il logo della Bayerische Motoren Werke.
L’azienda tedesca viene fondata nel 1917 ma produce motori per aerei, anche per questo il logo viene lasciato in disparte, non importa, perché, come viene spiegato da Fred Jakobs di BMW Group Classic sul sito ufficiale: “Il logo e il suo significato nel periodo iniziale non erano affatto noti al vasto pubblico come lo sono oggi, perché BMW non aveva clienti finali a cui rivolgere la pubblicità”.
Dovranno passare dei mesi prima che venga fuori il mito dell’elica della BMW; sono in tanti infatti a considerare un’elica quella impressa nel logo che ha contribuito a rendere l’azienda tedesca tra i leader del settore automobilistico mondiale. Tutto sbagliato ed è lo stesso Jakobs a dirci il perché spiegandoci quello che fu il primo simbolo della fabbrica.
“La BMW, che ha la Baviera nel nome, voleva esprimere la sua identità geografica anche nel logo. I quadranti all’interno portavano i colori dello Stato Libero di Baviera: bianco e azzurro, ma con la sequenza inversa. Il motivo di questo logo BMW azzurro-bianco? La legge per la tutela dei marchi di allora proibiva di utilizzare gli stemmi degli stati o altri emblemi nazionali in un marchio commerciale o in un logo”.
Tutto molto chiaro, allora da dove nasce il famoso dilemma dell’elica? Per scoprirlo dobbiamo aspettare più di dieci anni, siamo nel 1929 e in una pubblicità dell’azienda tedesca viene mostrato l’emblema con i quattro campi colorati inseriti in un’elica di aereo che ruota; da lì in poi il mito. Sempre secondo il racconto di Jakobs: “Agli albori della crisi economica mondiale, si doveva pubblicizzare un nuovo motore aeronautico che BMW costruiva su licenza di Pratt & Whitney.
L’idea dell’elica era perfetta per la pubblicità della giovane azienda, in quanto sottolineava le radici e le competenze della società in ambito aeronautico”. Per molti anni questa leggenda ha fatto comodo all’azienda, ancora impegnata nel supporto all’esercito tedesco in tema di motori aeronautici, oggi ufficialmente, dopo oltre 90 anni, il segreto è svelato. Proprio nel giorno in cui il logo cambia nuovamente veste (ed è una cosa che accade per la sesta volta nella storia della BMW).
Si tratta di un design 2D piatto che si discosta da quello classico 3D finora utilizzato ma, come scrive draft.it: “non fatevi prendere dal panico, secondo un portavoce, pare che il nuovo logo BMW non verrà utilizzato su tutte le auto.
È principalmente a scopo di comunicazione (online e offline)”. Per avere una versione ufficiale sulla nuova scelta basta tornare sul sito della BMW dove Jens Thiemer, Senior Vice President Customer & Brand BMW, spiega “BMW diventa un marchio basato sulla relazione. L’anello nero del precedente logo è stato sostituito e d’ora in avanti il logo evoca maggiore apertura e chiarezza.
Con questa nuova versione trasparente vogliamo invitare i nostri clienti a diventare sempre più parte del mondo BMW. Inoltre, il nostro nuovo brand design è orientato alle sfide e alle opportunità della digitalizzazione per i marchi aziendali. Con un’estetica discreta e una veste grafica flessibile ci prepariamo per la molteplicità di canali e touchpoint di comunicazione nei quali BMW in futuro potenzierà la sua presenza, sia online che offline. Il nuovo logo e il nuovo brand design simboleggiano il significato e la rilevanza del marchio per il futuro della mobilità e del piacere di guida”.