Prima e poi vengono scoperti, ma non demordono. I furbetti del reddito di cittadinanza continuano a provarci e continuano ad essere scovati in giro per l'Italia. Una ventina gli ultimi beccati oggi con le mani nel sussidio. Uno è stato anche arrestato per estorsione e per le botte assestate all'addetto del Caf. E successo in provincia Catania: un 35enne è finito in manette dopo avere minacciato il dipendente che aveva seguito la sua pratica per il reddito di cittadinanza, poi concesso, per farsi dare i soldi che gli servivano ad aiutare un amico da poco scarcerato e in difficoltà economiche.
Due mesi dopo l'uomo si è ripresentato e ha accusato la vittima di avergli fatto sospendere il beneficio. Mentre l'addetto del centro di assistenza fiscale controllava al computer lo stato della pratica, lo ha colpito violentemente con un pugno al volto, facendolo cadere a terra. Nei giorni successivi una nuova richiesta di pizzo, tramite Whatsapp. La vittima ha avvertito i carabinieri e l'aggressore, che aveva appena intascato 500 euro, è stato ammanettato. L'accusa è di estorsione continuata.
Andando in Puglia, a Manfredonia, La Guardia di finanza ha scoperto 16 truffatori: incassavano il reddito di cittadinanza, ma lavoravano in nero, oppure con regolare assunzione con un salario fino a 1.800 euro al mese. L’intervento dei finanzieri ha evitato che l’Inps continuasse ad erogare la misura di sostegno al reddito per ulteriori 102 mila euro, che si sarebbero aggiunti ai 55 mila euro circa già versati. Gli indagati rischiano la reclusione da due a sei anni per dichiarazioni o documenti falsi, da uno a tre anni, per non aver comunicato all’Inps variazioni del reddito.
Anche le fiamme gialle della Tenenza di Carini hanno incastrato un altro che ci ha provato. Uno dei requisiti necessari per i richiedenti è di essere residenti nel Paese da almeno due anni. È risultato, invece, che un 29enne, pur essendo formalmente residente all'estero sino al 15 ottobre del 2018, ha dichiarato falsamente nella propria domanda di risiedere nel comune di Carini da più di due anni. Il giovane ha percepito senza averne diritto 4 mila euro. Bloccato il beneficio.