"Negli ultimi due anni abbiamo avuto dei picchi influenzali molto elevati, con più di 8 milioni di casi l'anno. Questo anno, dopo un inizio in linea con gli anni precedenti, i dati registrano un rallentamento, dovremmo arrivare tra i 6 e i 7 milioni di casi ma il picco è passato. E questo è un bene per poter evitare confusioni con i possibili contagi di coronavirus che hanno sintomi in alcuni casi simili all'influenza ma con incidenza maggiore di polmoniti". Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive nell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso del Flu Summit 2020.
"Anche quest'anno la categoria più colpita è tra 0 e 4 anni - ha aggiunto - e poi tra 5 e 14 anni mentre l'incidenza è più bassa tra gli anziani. Quest'anno abbiamo avuto una attività più elevata in alcune Regioni del centro-sud. Una decina di anni fa eravamo arrivati a vaccinare contro l'influenza oltre il 66% degli anziani, poi alcuni fattori, tra fake news e campagna vaccinali hanno portato ad una discesa della percentuale, ora siamo da alcuni anno poco sopra il 50%".