Scandalo e polemiche a Pisa dopo la scoperta di un video trash girato senza permesso dal cantante Bello Figo all'interno dell'aula 4 della facoltà di Economia dell'Università di Pisa. Il video, che in realtà è online dal 6 dicembre sul canale YouTube (con oltre 70 mila visualizzazioni), promuove una canzone intitolata "Trombo a facoltà", accompagnata da parole sboccate e immagini eccessive.
Il rettore Paolo Mancarella, contattato da Agi, fa sapere che "L'Ateneo si tutelerà in tutti i modi per difendere la propria immagine e il proprio onore". Acceso è il dibattito anche sui canali social dove diversi universitari pisani non celano la propria indignazione per la "profanazione" delle aule di uno degli atenei più importanti e antichi di Italia. Nel frattempo sono in corso indagini interne per scoprire come il rapper, con la troupe e un cast composto da 5 instagramers, abbia avuto accesso all'edificio.
La canzone "Trombo a facoltà", come ricostruisce oggi il quotidiano Il Tirreno, era uscita a gennaio del 2019 e il video di accompagnamento, in quel caso, era composto da fotogrammi nei quali il rapper si faceva ritrarre in pose esplicite con le ragazze. A novembre, invece, Bello Figo, assieme alle modelle e a un regista livornese, avrebbe scelto come location per il video la Facoltà di Economia dentro la quale sono state girate le scene poi montate e diffuse su internet.
"Il rapper Bello Figo profana le aule della facoltà di economia dell'Università di Pisa. Vergogna!". Questo il commento della pisana Susanna Ceccardi, parlamentare europeo della Lega, che ha definito il video, con testi e immagini volgari, "un'offesa senza precedenti per l'Ateneo e la comunità cittadina".
"È agghiacciante -prosegue Susanna Ceccardi- che un video musicale dai contenuti ben sopra le righe, senza censure, che parla esplicitamente di sesso e che veicola messaggi poco educativi, sia stato girato in un'aula della facoltà di economia dell'Università di Pisa ed è una cosa vergognosa che sia stato permesso al cantante di filmare indisturbato in facoltà, attorniato da modelle vestite in abiti succinti".
"Ci chiediamo chi abbia permesso tutto questo - conclude Ceccardi -, auspichiamo che venga intrapresa una azione legale forte e risoluta da parte dell'Università per chiedere un risarcimento dei danni d'immagine arrecati non solo all'Ateneo ma anche a tutta la nostra comunità cittadina. Non siamo bacchettoni ma c'è un limite a tutto ed in questo caso, il limite e' stato oltrepassato oltre ogni modo". Sulla vicenda, il deputato della lega, Donatella Legnaioli, presenterà al ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca una interrogazione parlamentare.