Un fondo di investimenti sostenuto dal Vaticano al centro di una indagine su una caso di corruzione finanziaria sarebbe collegato al premier Giuseppe Conte: è quanto scrive il Financial Times. Il collegamento con il premier, afferma il quotidiano finanziario britannico sulla base di alcuni documenti che afferma di aver visionato, potrebbe far avviare le indagini da parte del Segretariato di Stato del Vaticano, che è a sua oggetto di un'indagine interna su transazioni finanziarie sospette". Il premier, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, "è tranquillissimo. Non esiste nessun conflitto di interesse" riguardante il presidente del Consiglio.
"Domani il primo giornale che leggerà il presidente del Consiglio sarà il Corriere dell'Umbria, ma il secondo sarà il Financial Times... Qualcuno a Palazzo Chigi, dovessero essere confermati questi dati, dovrebbe sentirsi abusivo" ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini ripetendo quanto detto poco prima a Perugia.
Il premier Conte, aggiunge il quotidiano britannico, "ebbe l'incarico di elaborare l'anno scorso un parere legale a favore della Fiber 4.0, un gruppo coinvolto nel controllo della Reselit, una compagnia di telecomunicazioni italiana. Il principale investitore della Fiber 4.0 era il fondo Athena Global Opportunities, finanziato interamente dal segreteria di Stato vaticana". Un fondo, a sua volta, "di proprietà Raffaele Mincione, un finanziere italiano".
"L'origine del fondo di Mincione non fu mai dichiarata nella battaglia degli azionisti per il controllo della Retelit", scrive ancora il Financial Times, "ed era ignoto prima che la polizia vaticana questo mese procedesse alla perquisizione degli uffici della Segreteria allo scopo di sequestrare documenti e computer" in merito ad un "affare intorno ad una proprietà di lusso a Londra trattato con Athena".
Il fondo di Mincione tuttavia non riuscì ad avere il controllo della Retelit, perché gli azionisti decisero di puntare sulla tedesca Shareholder Value Management e sulla compagnia di telecomunicazioni libica. È a questo punto che Mincione si sarebbe rivolto a Conte come esperto legale per cambiare il risultato del voto.
"Nella sua memoria datata 14 maggio 2018", continua il Financial Times, Conte scrisse che il voto degli azionisti "poteva essere annullato se Retelit fosse stata collocata sotto le regole del golden power, che permettono al governo italiano di bloccare il controllo straniero di compagnie considerati strategiche a a livello nazionale". Un passo che però non bastò alla Fiber 4.0 per cambiare l'esito del voto degli azionisti, afferma ancora il Financial Times. Mincione ha riferito al quotidiano britannico di non aver mai incontrato di persona il futuro premier.