Originariamente, i sacchetti di plastica dovevano essere amici del pianeta. Ma il loro inventore non poteva immaginare di aver innescato la più grande crisi di inquinamento degli oceani. Simbolo della tragica impronta dell’uomo sulla Terra, il sacchetto di plastica è considerato tra le cause principali del cambiamento climatico. Eppure, a sentire la famiglia del suo inventore (che non trae guadagni dalla vendita delle borse) il fine era esattamente l’opposto.
Il progetto dell’ingegnere svedese Sten Gustaf Thulin era infatti quello di salvare l’ambiente: da qui l’idea di produrre, oltre 50 anni fa, un sacchetto di plastica da riutilizzare all’infinito, per scongiurare una produzione a catena di rifiuti. “Sarebbe scioccato ora, per non dire sconvolto, se vedesse cos’è successo”, afferma alla BBC il figlio Raoul Thulin. Per l’inventore dei sacchetti di plastica, l’idea che le persone potessero cestinarli, dopo il primo utilizzo, sarebbe stata inconcepibile.
Il (vero) progetto di Sten Gustaf Thulin
Negli anni '50 l’ingegnere svedese stava sviluppando un metodo per creare sacchi di polietilene in un unico pezzo per l'azienda di imballaggi svedese Celloplast. La stessa che, nel 1965, brevettò l’idea. L’intenzione di Sten Gustaf Thulin era dar vita a un prodotto accessibile a tutti. Un prodotto, soprattutto, in grado di avere un impatto positivo sul pianeta. “Proprio per questo, mio padre portava sempre con sé un sacchetto di plastica piegato”, ha detto Raoul Thulin.
Negli anni '60 i supermercati si servivano di sacchi di carta, un prodotto che richiedeva l' abbattimento continuo di milioni di alberi. Proprio per questo Sten Thulin pensò di produrre una borsa diversa: economica, leggera e resistente da riutilizzare più volte. Anzi, potenzialmente all’infinito. L’idea ebbe successo e nel 1979 questo prodotto rappresentava l'80 % del mercato europeo delle borse. Attualmente, secondo le Nazioni Unite, i sacchetti di plastica vengono sfornati ad un ritmo di un trilione all'anno.
Gli effetti collaterali del prodotto
L'invenzione di Thulin si è rivelata così conveniente ed economica da generare un grave problema di inquinamento.
Attualmente, i rifiuti di plastica stanno devastando gli ecosistemi marini. Si stima che una percentuale tra il 70% e il 90% dei prodotti che soffocano le spiagge di tutto il mondo sia costituita proprio dal derivato del petrolio. Un caso ancore più drammaticamente eclatante è quello dell'isola di plastica, che galleggia nella parte settentrionale dell’Oceano Pacifico, grande tre volte la Francia.
Al bando i sacchetti di plastica
Questi sacchetti impiegano centinaia di anni per decomporsi. Così, molti consumatori consapevoli del problema hanno iniziato ad affidarsi ad altre opzioni, come sacchetti di carta o di cotone. Tuttavia, forse non sanno che questi prodotti possono rivelarsi addirittura peggiori.
“I sacchetti di plastica sembrano essere la cosa più odiata”, commenta la giornalista ambientale Laura Foster. “Ma, in realtà, da quando è esploso il dibattito pubblico intorno al cambiamento climatico, non ci siamo mai resi conti che borse di carta e cotone sono nettamente più impattanti sull’ambiente. Sono decisamente più inquinanti”.
“Quando le persone guardano agli effetti del cambiamento climatico – sottolinea la ricercatrice a Oxford Isabel Key - tendono a focalizzarsi sulla parte finale della reazione a catena innescata dall’impatto antropocentrico sulla terra. Considerano l’inquinamento causato dalla plastica come il problema più grande. In realtà, ciò che poche persone riescono a vedere è la parte iniziale del ciclo produttivo di sostanze nocive per l’ambiente”, sottolinea Isabel Key.
Borse di carta o cotone sono più ecofriendly?
“Produrre un sacchetto di carta – spiega Margaret Bates, professoressa di risorse sostenibili all'Università di Northampton - richiede più energia e molta più acqua rispetto a uno di plastica”. Ma non è finita qui. “Le borse di cotone sono, se possibile, ancora meno invitanti. Le sue colture intensive, infatti, richiedono una idratazione molto importante. Ecco perché siamo sinceramente preoccupati dal suo utilizzo anche nel settore della moda”.
Inoltre, secondo l'Agenzia per l'ambiente del Regno Unito, un sacchetto di carta deve essere utilizzato tre volte, uno di cotone centotrentuno, per essere ecologico come un sacchetto di plastica riciclato. “D’altro canto – ricorda il ricercatore di Cambridge Eric Steinberger – i sacchetti di plastica sono più efficienti. Per produrli sono necessarie piccole quantità di petrolio e un consumo minimo di energia”.
Ma allora quale borsa dovremmo usare quando andiamo a fare la spesa? Laura Foster non ha dubbi. “Bisogna servirsi di quelle di cui già disponiamo. E, nel caso si rompessero, basta rattopparle. Oppure, riciclarle”.