Il business delle ripetizioni vale, ancora, circa un miliardo di euro, con oltre il 90% di sommerso. A poco è valsa l’introduzione della Flat tax al 15% per le ripetizioni private introdotta dalla Legge di Bilancio 2019. Stando alle stime fornite dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti dei consumatori), il mercato delle ripetizioni relativo all’anno scolastico 2018/2019 è in linea con quello dell’anno precedente: 950 milioni di euro.
Secondo i dati forniti dal Miur, quest’estate il 21% dei ragazzi delle scuole superiori ha trascorso le vacanze sui libri di testo per recuperare i debiti contratti in una o più materie. A questi vanno aggiunti quegli studenti che sono riusciti a strappare il 6 nella materia tanto odiata ma che, per iniziare col piede giusto il nuovo anno scolastico, hanno deciso di mettersi in pari con i compagni di classe. Oppure coloro che per evitare il debito sono corsi ai ripari durante l’anno scolastico. Per tutti la soluzione è una: prendere ripetizioni da un insegnante privato.
Le stime del Codacons sono allineate a quelle di uno studio del 2016 della Fondazione Einaudi, secondo cui il giro d’affari è di circa un miliardo, con un sommerso che supera gli 800 milioni di euro l’anno. “Il 90 percento delle famiglie coinvolte ha dichiarato di non ricevere alcuna ricevuta fiscale dal docente presso cui si è tenuta la prestazione. Se ne deduce che 9 insegnanti su 10 non dichiarano al fisco quanto incassato per ripetizioni e lezioni private fuori dall’orario scolastico”, aveva spiegato la Fondazione citando il sondaggio effettuato in forma anonima per ottenere una maggiore veridicità delle risposte.
Ma quest’anno qualcosa sembrava destinato a cambiare. Il 1 gennaio scorso è entrata in vigore la Legge di bilancio con la novità per i docenti: un’aliquota al 15 per cento per gli insegnanti che danno ripetizioni e lezioni private. Secondo le stime, introducendo la flat tax al 15% per le lezioni private, lo Stato potrebbe recuperare circa 140 milioni di euro. Ma c’è un limite: la normativa è rivolta a tutti i titolari di cattedra mentre restano esclusi coloro i quali svolgono lavoro di docenti nella scuola statale senza titolarità di cattedra e i soggetti che non svolgano attività di insegnamento nelle scuole.
È il grande limite della normativa, spiega all’Agi Daniele Grassucci, direttore del portale Skuola.net. “I docenti titolati di cattedra sono solo una parte, non maggioritaria. Chi offre ripetizioni è soprattutto il docente precario lo studente universitario, il professionista”. Se si vuole far emergere totalmente questo mercato, commenta Grassucci, ”bisogna sicuramente offrire una tassazione agevolata, ma c’è un altro elemento che renderebbe determinate l’emersione: la possibilità di scaricarla dai redditi, un po’ come accade con le spese sanitarie. Lo fanno già in Francia dove si recupera il 50%. Questi due elementi permetterebbero di avere un’emersione totale”.
Il fenomeno delle ripetizioni si concentra soprattutto nei mesi estivi, in vista del recupero a settembre, o durante le vacanze natalizie e pasquali per chi ha ancora speranza di sanare lacune e brutti voti durante l’anno e conquistare la promozione. Quanto alla spesa, cambia a seconda della regione e della materia. Secondo uno studio elaborato sempre dal Codacons sulle lezioni private, nel corso dell’anno una famiglia spende circa 650 euro in ripetizioni, ma la spesa sale e può raggiungere i 950 euro all’ anno se la materia da recuperare è il greco.
Cifre che raddoppiano in caso di debito formativo e di ripetizioni anche durante l’estate. In media il costo di un’ora di ripetizione per uno studente delle superiori è intorno ai 25-30 euro (che lievitano fino a 40-50 per la lezione privata di un docente universitario). Per un alunno delle scuole medie il prezzo è in media intorno alle 10-15 euro l’ora. I costi sono estremamente diversificati sul territorio e cambiano se parliamo di scuola media, superiori oppure università.
Milano è la città più cara: qui un’ora di lezione con un professore universitario di greco o latino arriva anche a costare 50 euro. A Roma il costo medio è di circa 25 euro, mentre Firenze e Bologna si fermano a 23 euro. Più economiche le città del Sud: qui le ripetizioni a studenti delle scuole medie o superiori costano a Cagliari 20 euro, a Palermo 19 euro, a Bari 18 euro, a Napoli 12 euro. Tra le discipline con le tariffe più alte in testa alla classifica c’è il greco, con una media di 30 euro per ora di lezione; il latino con 28 euro e matematica con 26 euro. Di contro, le materie meno costose sono inglese con 15 euro l’ora; italiano con 17 euro e filosofia con 18 euro.