Carlo Federico Grosso, fra i più noti avvocati penalisti d'Italia, è morto stamattina a Torino all'età di 81 anni. Personalità di spicco dell'avvocatura nazionale, Grosso ha ricoperto ruoli di prestigio anche in ambito universitario e politico.
- La carriera accademica
Figlio di Giuseppe Grosso, presidente della Provincia di Torino e poi sindaco del capoluogo piemontese, Carlo Federico Grosso si laurea nel 1959 con una tesi in diritto penale. Sei anni più tardi vince il concorso a cattedra in diritto penale e inizia una lunga carriera accademica che lo porta a insegnare a Urbino, Genova e, dal 1974, nella sua Torino, dove rimane professore ordinario fino al 2007. Nel 2009 la Facoltà lo nomina professore emerito.
- La politica
Militante del Pci e consigliere comunale del partito, negli anni Ottanta Grosso è prima vicesindaco, e poi vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. Nel 1994 diviene componente del Csm e due anni dopo vicepresidente, carica che ricopre fino al 1998.
- L'attività forense
Nella sua lunga carriera di avvocato, Grosso è stato legale di parte civile nei processi per la strage alla Stazione di Bologna e quella del Rapido 904. Ha tutelato oltre 30.000 portatori di bond nei processi per il crack Parmalat a Parma e Milano ed è stato il primo avvocato difensore di Annamaria Franzoni, nel processo per il delitto di Cogne. Fra gli altri, Grosso ha difeso l'ex ministro Calogero Mannino, nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia.