Diventerà praticamente in tutto il mondo un 'must' l'aria condizionata che a temperature climatiche elevate rappresenta una vera e propria necessità. Al punto che entro il 2050 e quindi nei prossimi 30 anni, ogni secondo si acquisteranno nel mondo 10 nuovi condizionatori d'aria. È lo scenario tracciato dall'Aie, in un rapporto "The future of Cooling".
L'utilizzo crescente di condizionatori - due terzi delle abitazioni di tutto il Pianeta avrà in pratica un condizionatore e metà del numero totale sarà concentrato in tre paesi asiatici: Cina, India e Indonesia - implicherà un rialzo notevole della domanda globale di elettricità al punto che rischiamo di affrontare una "cold crunch" (una crisi fredda) nei prossimi decenni se non si intraprende una seria politica di efficientamento energetico.
Gli esperti sostengono infatti che la domanda globale di energia dai condizionatori d'aria triplicherà entro il 2050 (ossia un consumo di elettricità pari a quello di Cina e India oggi) visto che lo stock globale di condizionatori d'aria negli edifici salirà a 5,6 miliardi entro il 2050, contro gli attuali 1,6 miliardi. E un ritmo di crescita così serrato dell'utilizzo di questi impianti di climatizzazione comporta costi elevati e implicazioni ambientali: per questo è più che mai importante raggiungere nuovi standard di efficienza energetica.
Se il Pianeta si surriscalda, insomma, noi 'abitanti' ci adeguiamo: l'uso di condizionatori d'aria e ventilatori elettrici per mantenerci al fresco rappresenta già circa un quinto dell'elettricità totale utilizzata negli edifici di tutto il mondo, nonché il 10% del consumo globale di elettricità di oggi, ma è un trend in forte crescita a mano a mano che i redditi e il tenore di vita migliorano in molti paesi in via di sviluppo e nelle regioni più calde.
Attualmente, meno di un terzo delle famiglie mondiali possiede un condizionatore d'aria. In paesi come gli Stati Uniti e il Giappone, oltre il 90% delle famiglie dispone di aria condizionata, rispetto ad appena l'8% dei 2,8 miliardi di persone che vivono nelle parti piu' calde del mondo. La questione è particolarmente sensibile nelle nazioni in più rapida crescita, con il maggiore aumento nei paesi caldi come l'India - dove la quota di corrente alternata nel picco di carico elettrico potrebbe raggiungere il 45% nel 2050, contro il 10% di oggi.
Sud-est asiatico, India e Cina sono infatti il motore della futura crescita della domanda di energia, che insieme rappresentano quasi il 60% dell'aumento globale fino al 2040. Ciò richiederà ingenti investimenti in nuove centrali elettriche per soddisfare la domanda di picco di potenza notturna, che non può essere soddisfatta con la tecnologia solare fotovoltaica. L'uso della corrente alternata sarà insomma la seconda maggiore fonte di crescita della domanda globale di elettricità dopo il settore industriale e il più forte motore dell'edilizia entro il 2050.