L’Italia è ricca di piccoli, bellissimi borghi che si stanno spopolando. Limpidi laghi, prati color smeraldo, piazze salotto e chiese antiche non bastano a frenare un flusso in uscita causato soprattutto dalla mancanza di lavoro. E cosi, da qualche tempo, è partita un’iniziativa che prevede la vendita di case abbandonate, in cattivo stato e da ristrutturare, a solo 1 euro.
La speranza è quella di rilanciare l’economia locale con i lavori di ristrutturazione, rimettere in sesto il paese, ma soprattutto ripopolarlo. Sono diversi gli abitati che hanno aderito al progetto. Ad alcuni di loro si è anche interessata la stampa estera. Ma sta andando? Come funziona e, alla fine, è davvero efficace?
Come funziona
Le case - si legge sul sito “Case a 1 euro” - sono di proprietà di privati che vogliono disfarsene spesso per non pagare tasse e balzelli. Parliamo di immobili fatiscenti o pericolanti che necessitano di grandi ristrutturazioni. Gli immobili vengono ceduti in donazione ai Comuni che tramite asta pubblica vendono alla cifra simbolica di 1 euro. In altri casi sono le amministrazioni comunali che si fanno garanti per i proprietari di tali immobili. Da parte loro, gli aspiranti proprietari devono garantire una serie di impegni:
- Prevedere un progetto di ristrutturazione e rivalutazione della stessa entro 365 giorni dall’acquisto (all’incirca 20-25mila euro).
- Sostenere le spese notarili per la registrazione, le volture e l’accatastamento.
- Due mesi di tempo per far partire i lavori nel momento in cui si hanno tutti i permessi.
- A garanzia della sicurezza dell’acquisto da parte del compratore il Comune chiede di stipulare una polizza fideiussoria di 5mila euro della durata di tre anni cha a scadenza viene poi rimborsata.
Dove si possono comprare le case a un euro
Sono una quindicina i piccoli paesi e borghi che hanno lanciato l’iniziativa. Vanno da Nord a Sud e sono quasi spopolati. Ecco quali sono:
- Borgomezzavalle (Verbano Cusio Ossola, Piemonte) 312 abitanti
- Sambuca (Agrigento, Sicilia) 5866 abitanti
- Cantiano (Pesaro Urbino, Marche) 2.200 abitanti
- Zungoli (Avellino, Campania) 1.088 abitanti
- Mussomeli (Caltanisetta, Sicilia) 10.711 abitanti
- Patrica (Frosinone, Lazio) 3.170 abitanti
- Fabbriche di Vergemoli (Lucca, Toscana) 779 abitanti
- Montieri (Grosseto, Toscana) 1.232 abitanti
- Ollolai (Nuoro, Sardegna) 1.329 abitanti
- Nulvi (Sassari, Sardegna) 2.789 abitanti
- Lecce nei Marsi (Aquila, Abruzzo) 1.789 abitanti
- Gangi (Palermo, Sicilia) 6.972 abitanti
- Regalbuto (Enna, Sicilia) 7.372 abitanti
- Salemi (Trapani, Sicilia) 10.718 abitanti
- Carrega Ligure (Alessandria, Piemonte) 89 abitanti
Quali sono gli effetti desiderati
I progetti di vendita di case a 1 euro, si legge su Business Insider, non riguardano solo la ripopolazione dei centri o la loro (spesso) fragile economia. Sono anche ganci che trainano la riqualificazione di intere aree, alcune delle quali anche a rischio di crollo, che ridanno colore ai paesi e che offrono agli opportuni assessorati un’occasione per ridisegnare i requisiti di edificabilità in armonia con la paesaggistica e l’ambiente circostante, imponendo ad esempio uno spettro di colori per verniciare le pareti esterne degli edifici, materiali per gli infissi, le porte, balconi e terrazzi.
Funziona?
Tra i comuni siciliani che hanno lanciato il progetto case a 1 euro c’è Mussomeli, centro di 12 mila abitanti circa in provincia di Caltanissetta. Dopo un primo tentativo di farlo partire nel 2015, le autorità locali sono riuscite a vararlo definitivamente nel 2017, come è stato confermato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Toti Nigrelli. “Le richieste sono almeno 60 mila, migliaia di persone sono arrivate qui a Mussomeli, dando una spinta importante al turismo. Persone che sono rimaste sul nostro territorio per diversi giorni. Abbiamo venduto più di 100 immobili con atto notarile, abbiamo creato una vera e propria struttura per gestire questo fenomeno e abbiamo fatto una convenzione con un’agenzia immobiliare che accompagna gli utenti in visita alla nostra città”. La domanda è soprattutto estera, 2 soli immobili sono stati comprati da italiani. L’unico prerequisito imposto dalle autorità è l’obbligo di terminare i lavori di riattamento entro 3 anni, periodo peraltro definito da apposite leggi. "Le case disponibili sono ancora 500", conclude Nigrelli.
I casi (sfortunati) di Nulvi e Carrega
Luigi Cuccureddu, assessore all’Urbanistica del comune di Nulvi (Sassari), è stato promotore dell’iniziativa in Sardegna: “Abbiamo iniziato 3 anni fa - ha raccontato a Business Insider - ispirandoci ai comuni siciliani che già avevano avviato progetti di case a 1 euro. Nulvi ha 2.800 abitanti circa e una comunità che si è sviluppata a ciambella, ovvero attorno al centro storico che, con il tempo, è rimasto in uno stato di incuria”.
Il comune, nel tentativo di riqualificare il centro storico, ha iniziato un lavoro di ricerca per contattare i proprietari degli immobili in decadimento. In alcuni casi si è trattato di eredi che neppure sapevano di possedere una casa nel paese che ha dato i natali ai loro avi o che, pur sapendo di possederne una, non hanno mai manifestato l’intenzione di riattarle. Cedere questi stabili è quindi diventato conveniente, per non doversi assumere costi e non sopportare esborsi erariali. “Una volta appurata la disponibilità alla cessione – continua Cuccureddu – l’immobile viene messo in una sorta di vetrina a cui si dà visibilità sul sito istituzionale di Nulvi e il comune rimane un ente terzo tra i proprietari e i potenziali acquirenti”.
Nulvi è però una mosca bianca perché, come ha sottolineato Cuccureddu: “Il mercato immobiliare è al minimo storico, nonostante il nostro centro sia a 10 minuti dal mare e a 10 minuti da Sassari. C’è chi vuole fare di queste case un B&B o un piccolo albergo”. Le richieste sono state circa 1.500, provenienti da ogni parte del mondo e, fino a oggi, sono stati ceduti 3 immobili, il passaggio di proprietà del quarto verrà definito il 7 giugno 2019. Si tratta di edifici che variano dai 60 metri ai 200 metri quadri.
Peggio ancora è andata a Carrega Ligure dove sono stati presentati quattromila progetti di ristrutturazione, il Comune ne ha ritenuti interessanti un centinaio. Ma ad oggi non si è conclusa nessuna compravendita. “A partire da fine ‘800 - fanno sapere dal comune - molti abitanti di Carrega Ligure furono costretti ad emigrare verso le Americhe lasciando alcune abitazioni al loro triste ed inesorabile declino. Purtroppo le difficoltà burocratiche, associate ai frazionamenti catastali e ad una distribuzione “planetaria” dei relativi proprietari, si sono rivelati ostacoli insormontabili. Tuttavia questa idea ha smosso antiche convinzioni che impedivano culturalmente la vendita di “ruderi” da parte dei legittimi proprietari. Il ruolo del Comune sarà di semplice intermediario per mettere in comunicazione coloro che voglio disfarsi del loro “rudere” (forse non ad 1 Euro ma certamente per importi molto modesti) con coloro che vogliono ristrutturarlo”.
A Ollali è andata meglio di tutti
Ollali è un piccolo paese di 1.300 abitanti circa in provincia di Nuoro. E’ lontano da quel mare di cristallo che attira turisti da tutto il mondo, ma il progetto Case a 1 euro per Ollali si è rivelato una vera manna dal cielo.
Il bando partito l’11 febbraio del 2016 e si è chiuso il 7 febbraio 2018. Alla chiusura del bando - fa sapere il sindaco Efisio Arbau - le istanze di partecipazione al progetto pervenute per posta, a mano, via mail, via pec, via fax al Comune di Ollolai erano circa 5.000, di cui 500 protocollate e inserite in un elenco che è stato utilizzato per assegnare 12 dei 30 immobili a disposizione. Per i restanti 18 immobili da assegnare sono in corso i procedimenti di acquisizione da parte del Comune.
La Compagnia televisiva olandese RTL Nederland, venuta a conoscenza dell’iniziativa, ha proposto al Comune di Ollolai la realizzazione di una serie televisiva denominata “The Italian Village: Ollolai”.
Dei 12 immobili 5 sono stati assegnati a coppie/famiglie di olandesi, di età compresa fra i 30 e i 50 anni, per la realizzazione di:
- Ambulatorio di fisioterapia (coppia)
- Casa di moda Amkina (coppia)
- Fattoria didattica (famiglia)
- Studio di Wedding planner (coppia)
- Distilleria Limonello Twist (coppia)
7 immobili sono stati assegnati per la realizzazione di:
- Bed & Breakfast (2 immobili ad una coppia sarda che ha ottenuto la cittadinanza onoraria in virtù del fatto di essere stati i primi acquirenti delle case a 1 euro ed aver realizzato sia un progetto di vita che un’attività economica di successo)
- Casa di appoggio per figli emigrati (1 immobile ad una coppia di Ollolai)
- Centro medico di rilievo che punta a sviluppare turismo del benessere (1 immobile ad una coppia ucraina)
- Progetto sperimentale per la razionalizzazione del sistema di raccolta di rifiuti (1 immobile ad una coppia ucraina)
- Casa vacanze (1 coppia di Sinnai, Cagliari)
- Casa vacanze (1 coppia siciliana)