Articolo aggiornato alle ore 17,44 del 6 febbraio 2019.
Chi ha sparato colpendo Manuel Bortuzzo potrebbe non aver indossato dei guanti. Sulla pistola rinvenuta questa mattina vicino al pub in zona Axa, dove il ragazzo è stato ferito, sarebbero state trovate tracce di impronte digitali. Dopo le analisi sull'arma si procederà al tentativo di confronto delle tracce per verificare se corrispondono con quelle di persone pregiudicate. Proseguono, intanto, le indagini della Squadra mobile della Questura di Roma per tentare di identificare chi era alla guida dello scooter da cui sono stati esplosi i colpi che sabato notte hanno ferito gravemente il giovane nuotatore.
Intanto migliora il quadro generale delle condizioni di salute di Manuel, ricoverato all'ospedale San Camillo. A quanto si apprende, i medici che sono riusciti a bloccare l'emorragia polmonare stanno avviando in queste ore il ragazzo verso un processo di autonomia respiratoria. Nessuna novità, invece, sul fronte neurologico: l'induzione del midollo è interrotta, il che vuol dire che il ragazzo non tornerà più a camminare.
"Ha detto 'mi sento mancare la parte sotto', gli abbiamo spiegato che la parte sotto non dialoga con la parte di sopra, è consapevole, è una persona forte" e "non ha pianto". Così, in un'intervista a 'CorriereTv', Franco Bortuzzo, papà di Manuel.
Domani i medici scioglieranno la prognosi, spiega il padre di Manuel: il ragazzo "fisicamente è migliorato", "beve e mangia da solo", gli è stato detto che andrà "in centri specializzati con ottime possibilità di migliorare la sua vita": certo, "non si possono fare i miracoli - aggiunge il padre del ragazzo - ma ci sono scienze che studiano come venir fuori da queste situazioni. Non smettiamo di crederci, ce l'abbiamo qua, per me è importante questo".