“Mi aspettavo di fare almeno il 5.8% di share, invece per colpa della programmazione sbagliata e di altri fattori imprevisti ‘C’è Grillo’ ha registrato ascolti deludenti". Carlo Freccero ci tiene a spiegare quel misero 4,3% di share registrato dal programma in onda ieri sera su Rai2, accompagnato da mille polemiche.
“Se devo indicare i motivi di questo risultato direi che ha avuto tre handicap. Innanzitutto l’orario di partenza: è iniziato alle 21.06 ed è stato coperto fino alle 21.40 da ‘Striscia la notizia’ su Canale 5. Una scelta di programmazione sbagliata, dettata dall’esigenza di far terminare la trasmissione alle 23.35 per non disturbare l’inizio di 'Che fuori tempo che fa' di Fabio Fazio su Rai1. Il problema vero è che il coordinamento dei palinsesti ci danneggia sempre noi avevamo materiale per andare avanti fino all’1 di notte e avremmo fatto 6-7% di share, ma Marcello Ciannamea, il direttore dei palinsesti Rai, ragiona in maniera leninista e ha una posizione censoria nei miei confronti e pensa solo a Rai1”.
A suffragio della sua tesi, Freccero porta il caso di ‘Povera Patria’. “Volevo farla il mercoledì – dice ancora all’Agi - invece è stato deciso che doveva andare in onda il venerdì per non danneggiare Vespa. Stesso discorso con uno speciale su Virginia Raffaele che volevo mandare in onda dopo Sanremo, l’11 febbraio, ma me lo impediscono per non andare contro i nuovi episodi di Montalbano”.
Tornando al flop di ‘C’è Grillo’, Freccero spiega che uno dei motivi del risultato negativo è l’intervista di Luigi Di Maio a ‘Quarta Repubblica’ su Rete4 che ha ottenuto oltre il 6,1% di Share. “Non era certo prevedibile il successo incredibile di Nicola Porro su Mediaset che ha ospitato Di Maio – spiega il direttore di Rai2 - che ha fatto registrare punte del 9%. Questo, se ce ne fosse bisogno, dimostra che non c’è coordinamento tra me e M5s ,altrimenti avrei chiesto a Porro di invitare Di Maio un altro giorno. Secondo me – aggiunge - ci ha tolto 3 punti di share”.
L’ultimo handicap di ‘C’è Grillo’ secondo Freccero è il boicottaggio annunciato dalle opposizioni, anche se sulla reale efficacia avanza dei dubbi: “Direi che ci ha tolto poco in termini di ascolti”. Poi aggiunge: “È stato un insuccesso ed è innegabile, ma un insuccesso in tv aiuta a essere più razionali".
"Quando perdi non fai la vittima\ aggiunge e analizzi gli errori facendone tesoro per futuro”. In quanto alle dimissioni chieste dal membro di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, Freccero risponde: “Non ci penso proprio anche perché, se è vero che abbiamo perso 40mila euro per ‘C’è Grillo’, non mi pare ci sia stato questo gran danno industriale… costa quanto un caffè di Fazio”.