È polemica per uno spot mandato in onda in prima serata anche dalla Rai sui risarcimenti per i casi di malasanità che ha suscitato l"indignazione" dei medici italiani. È intervenuto l'Ordine, affiancato da diversi sindacati, per protestare per quello che ha definito "un messaggio pubblicitario falso, fuorviante e rischioso" e la Rai ha deciso di sospendere in via cautelativa lo spot della società di tutoring 'Obiettivo risarcimento', che si occupa dei presunti errori sanitari negli ospedali.
"È una società nota per intentare e sollecitare azioni di rivalsa, anche temerarie, contro il Servizio sanitario nazionale", aveva denunciato la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) in una lettera alla Commissione di vigilanza Rai. Per il suo presidente Filippo Anelli, "lo Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario nazionale, che produce salute".
Nello spot prodotto da una società privata, andato in onda da Santo Stefano, Enrica Bonaccorti è il testimonial e afferma che "a tutti può capitare di sbagliare, anche agli ospedali, e in questi casi tutti hanno diritto a un giusto risarcimento". "Se pensi di aver avuto un danno chiama Obiettivo Risarcimento", è l'invito.
La Rai ha deciso di sospendere lo spot (che doveva essere trasmesso fino al 5 gennaio) e di sottoporre la questione all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) "per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario".
E la polemica diventa politica
Intanto, però, il caso diventa politica: "Cosa c'entra l'Iap?", ha chiesto su Twitter il deputato dem Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai, "la Rai deve chiedere un'inchiesta interna per capire chi ha autorizzato lo spot che spinge a rompere il patto tra paziente e medico. L'Iap si occupa della correttezza della pubblicità. Non dei compiti del servizio pubblico".
"È intollerabile che la tv pubblica mandi uno spot a favore di una società che invita a far causa contro gli errori medici", ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, "così si alimenta la guerra contro i lavoratori intellettuali e gli esperti da cui dipende la nostra salute. Ma per Conte, come ha detto anche oggi, pure nell'informazione conta solo il mercato, Noi sospettiamo che per il premier pure per la sanità conti soltanto il mercato".