"Un'ora prima che voi arrivaste in chiesta, c'è stato un miracolo in Sacrestia. Pietro, il figlio di Antonio, ha incontrato il figlio del colpevole che ho provocato la morte del padre. Ha chiesto perdono e Pietro lo ha abbracciato. Fratelli miei, questo significa essere cristiani. Questa è una testimonianza bella, forte coraggiosa. Se il figlio di colui che è morto perdona, dobbiamo solo stare zitti".
Sono state queste le parole del parroco della chiesa di Santa Maria di Montesanto, Michele Madonna, riecheggiate nel quartiere popolare di Napoli della Pignasecca ancora scosso dalla morte di Antonio Ferrara, il commerciante di 64 anni che gestiva la salumeria 'Pietruccio', nel cuore del rione.
Giovedì sera l'uomo è morto per un infarto dopo una rapina subita da un uomo che ieri si è consegnato alle forze dell'ordine, dichiarando di essere colpevole e di voler pagare per quel che aveva fatto. "Il figlio dell'uomo della rapina, che qui in chiesa ha iniziato un percorso con noi, ha chiesto di incontrare la famiglia del commerciante", aggiunge il prete.
E così ci sarebbe stato un abbraccio, anche se uno dei cinque figli del commerciante ha fatto sapere di non essere pronto a perdonare il rapinatore che la sera di giovedì ha fatto irruzione in salumeria armato di pistola per poter portare portare via l'incasso. Questa mattina la chiesa in cui si celebrava il rito funebre era piena di persone del posto che conoscevano Antonio e i suoi sacrifici.
La saracinesca del negozio dove è avvenuto il tentato colpo è coperta da biglietti di commemorazione. Un applauso fragoroso si è levato dalla folla quanto la bara è stata portata a spalle proprio davanti all'esercizio commerciale. Intanto la scorsa notte un pregiudicato della zona dei Quartieri Spagnoli ha reso una lunga deposizione al pm che ha emesso il fermo. Ci sono però dei punti oscuri e riguardano il mancato riconoscimento dell'uomo da parte dei due testimoni oculari del tentativo di rapina.