A distanza di poco meno di un mese Piazza Castello a Torino si è di nuovo riempita. Oggi sono state le bandiere no tav, le canzoni, gli slogan del movimento della Valle di Susa a caratterizzare questo giorno di festa torinese. Una manifestazione che si è svolta senza incidenti, come aveva preannunciato alla vigilia il questore Francesco Messina, partita da Piazza Statuto e che ha raggiunto piazza Castello dopo avere percorso il centro di Torino.
A fianco del movimento esponenti di Sinistra italiana, Rifondazione comunista, consiglieri regionali e comunali del M5s, rappresentanti della Fiom e della Cgil. Tanti sindaci provenienti in particolare dalla Val di Susa, con la fascia tricolore come il vice sindaco di Torino, Guido Montanari, che ha sottolineato: "La mia partecipazione al corteo l'abbiamo decisa tutti insieme con la sindaca e la maggioranza. Il tav è una di quelle opere inutili che consuma energia e per questo siamo qui oggi".
In corteo anche alcuni amministratori francesi della Maurienne, alcuni dei quali con i gilet gialli. "Siamo il movimento che unisce l'opposizione franco-italiana al Tav. - ha detto uno di loro dal palco -. Combattiamo il progetto della Torino-Lione e proponiamo l'uso della linea esistente. Ricordate - ha aggiunto- che anche in Francia l'opposizione è ampia".
Soddisfatti gli organizzatori, con Alberto Perino che dal palco grida "Siamo centomila, ve ne rendete conto?". E si rivolge al M5s: "Chiediamo che tutto questo abbia fine lo chiediamo con forza al M5s perché lo avevano scritto nel loro programma. Sappiamo che non sono soli al governo ma gli chiediamo di resistere". Tra i primi a commentare questa nuova piazza sul Tav la sindaca di Torino Chiara Appendino e il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino.
"Oggi a Torino - ha scitto su Fb Appendino - è tornata in piazza una comunità che da trenta anni si batte contro il Tav, una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettiva inedita". Chiamparino ha paragonato la piazza di Torino a quella della Lega a Roma: "Anche a Roma stamattina si è svolta una manifestazione partecipata, con messaggi diversi da quella torinese, che si condizionano però a vicenda, in alcuni casi si integrano, trasmettendo un'immagine di un paese chiuso su se stesso, incattivito, rinunciatario".
"Cerco e cercherò di lavorare con chi ci sta per essere il riferimento del Piemonte che non si riconosce nel messaggio di quelle piazze, di chi non accetta che la nostra regione perda opportunità di crescita, di miglioramento ambientale e di maggior sicurezza del trasporto, di chi non ci sta a farsi prendere in giro da chi pensa solo al proprio tornaconto elettorale e da coloro che, come Salvini,- conclude Chiamparino - fingono di avere posizioni diverse, ma che in realtà tengono il sacco ai predatori di futuro".