"Gli uomini del nostro tempo si appassionano a cercare segnali dell'esistenza di esseri viventi e intelligenti su altri pianeti", "una ricerca legittima", pur se "se tanto incerta"; pochi, tuttavia, "cercano e studiano segnali dell'Essere vivente che ha creato l'universo, che è entrato in esso, nella sua storia, e vive in esso". Così il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, nella prima predica di Avvento, presso la Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, alla presenza di Papa Francesco.
"Abbiamo il Vivente reale in mezzo a noi - ha precisato padre Cantalamessa - e lo trascuriamo per cercare esseri viventi ipotetici che, nel migliore dei casi, potrebbero fare ben poco per noi, certo non salvarci dalla morte".
Le riflessioni di padre Raniero Cantalamessa sono costellate di esempi, vite, citazioni di uomini che si sono messi a scrutare l'esistenza, e per taluni la "scintilla" dell'intelletto ha portato "all'illuminazione": "convertiti, ai quali l'esistenza di Dio si è rivelata improvvisamente, a un certo punto della vita, dopo averla tenacemente ignorata o negata". Questo è successo, per esempio, al giornalista francese Andrè Frossard, morto il 2 febbraio del 1995, che improvvisamente ha "aperto gli occhi", ha avuto "un soprassalto della coscienza", "accorgendosi di Dio".