Anonymous Italia ha celebrato il suo 5 novembre mettendo online dati, nomi, cognomi, email, password e numeri di telefono di dipendenti di diversi istituti del Cnr, alcuni database del ministero dello Sviluppo economico, di Equitalia, la controllata del ministero dell’Economia, del sistema informativo degli Archivi di Stato e dati personali di tesserati alla Lega Nord, di Fratelli d’Italia e del Pd.
È il piatto forte della ‘Settimana nera’ (Black week) promessa dal gruppo di hacker (su Twitter il loro account è LulzSecITA) che è cominciata il 31 ottobre con la pubblicazione dei dati rubati ai database di alcune università italiane: “Abbiamo deciso di attaccare le università perché lo studio e la cultura sono cose a cui teniamo molto e dovrebbero essere resi accessibili a tutti”, avevano detto ad Agi. “Le università sono i luoghi dove si scrive il futuro del paese, ed è li che noi vogliamo puntare. Cerchiamo di coinvolgere quanti più giovani ed universitari possibili nelle lotte che Anonymous porta avanti da anni”.
Signore e Signori, Anonymous vi augura un felice 5 Novembre! Ecco a voi i nostri target di oggi: https://t.co/UgbHFqN6Sq #Anonymous #FifthOfNovember #OpBlackWeek https://t.co/b1i303o7Bc #Defaced! pic.twitter.com/DaF7cdV2nG
— LulzSecITA (@LulzSec_ITA) 5 novembre 2018
Il gruppo di hacker ha poi diramato un comunicato, dove il loro attacco cominciava ad assumere connotati più politici. Gli hacktivisti (un neologismo nato dall’unione di hacker etici e attivisti) avevano attaccato direttamente “chi non fa crescere il paese e si prende lo stipendio”. Un riferimento ai politici in Parlamento.
E uno ancora più chiaro alla Lega: “Ricordate quella "piccola" somma rubata dalla Lega? Una parte di quei ‘miseri’, 49 milioni di euro, che si dice vengano restituiti ad un tasso molto più basso del mutuo per una persona che compra casa, magari sarebbero potuti servire alle Università, come molti altri fondi sparsi per l'Italia senza uno scopo preciso, intascati dai Ladri seduti sulle loro poltrone”. In quel comunicato la promessa di “fuochi d’artificio”. Qualcosa che “non dimenticherete”.
Ed ecco, quindi, quello che avevano in serbo. Tra i dati presi dal sito del ministero dello Sviluppo economico, per esempio, si trovano nomi, cognomi, numeri di telefonia fissa e mobile, ma soprattutto email e password di dipendenti e funzionari del ministero.
Da quello che Agi ha potuto verificare sono i dati più sensibili divulgati dal gruppo di hacker, insieme a quelli dei tesserati della Lega Nord del Trentino Alto Adige, di Fratelli d’Italia e del Partito democratico di Siena, dove sono presenti diversi dati sensibili, a volte indirizzi personali degli iscritti.
Sono stati pubblicati anche nomi utenti e password di personale degli Archivi di Stato. Sul sito Archivi Sias la sezione login al momento non è più online. Altri dati contenuti nel nuovo ‘dump’ riguardano l’Archivio di Stato di Palermo, l’Associazione Polizia di Stato (Assopolizia), Ferrovie.it, un portale dedicato al mondo dei trasporti e del modellismo, che però non è collegato in alcun modo al gruppo Ferrovie dello Stato.
La serie di attacchi messi in campo dagli hacker vorrebbero celebrare la giornata del 5 novembre, la ricorrenza della Congiura delle polveri del 1605 cui partecipò il cospiratore cattolico e conservatore inglese Guy Fawkes, il personaggio che ha ispirato la maschera del film “V per Vendetta”.