Il mondo ci si rivolterà contro, pensare di violare i limiti di utilizzo di un materiale come la plastica pensando di allontanarlo dalla nostra vita per sempre una volta gettato nei rifiuti è pura follia. Ed oggi la scienza lo dimostra. Secondo una ricerca pubblicata su Enviromental – science & technology – ogni anno ingeriamo circa 32.000 microplastiche. Pro capite. Sì, esatto: 32 mila microscopici pezzetti di plastica finiscono nel nostro corpo, e gli unici che possiamo incolpare siamo noi, sono tutti minuscoli pezzi dei nostri rifiuti finiti in mare o nell’aria e che noi poi riportiamo a casa bevendo, mangiando o anche solo respirando.
Un articolo di Quartz, per esempio, ci spiega come circa 2000 microplastiche l’anno finiscano nel nostro organismo tramite il normalissimo sale da cucina. Un capitolo della suddetta ricerca infatti è dedicato ad uno studio fatto su 39 marche diverse di sale proveniente da 21 paesi diversi del mondo. Il risultato è sconvolgente, su 39 marche solo tre sono risultate prive di microplastiche, per l’esattezza un raffinato sale marino proveniente da Taiwan, un raffinato sale roccioso cinese e un sale marino non raffinato in Francia.
Il resto, un disastro. Sali marini, sali di roccia, sali di lago, tutti pieni di plastica. Ma come ci finisce la plastica nel nostro sale da cucina? Semplice. Il sale, chiaramente quello marino e di lago, non è altro che ciò che resta dall’evaporazione dell’acqua. Viene poi raccolto, impacchettato e venduto. Ed è l’acqua in questione a riportare in casa nostra i residui di quella plastica con la quale ogni giorno noi avveleniamo mari, fiumi e laghi del nostro pianeta.
Quella della plastica nel sale è una costante che ritorna con tale regolarità che gli scienziati ormai analizzano il sale per misurare l’inquinamento delle acque in diversi luoghi del mondo senza doversi muovere dall’ufficio. La brutta notizia è che stiamo parlando, appunto, di circa il 6% della plastica che noi ingeriamo ogni anno, l’80% invece proviene dall’aria, la inaliamo tutti i giorni dentro e fuori casa, secondo la ricerca in questione non possiamo evitarlo. Imponente anche la quantità di plastica che ingeriamo bevendo birra o mangiando pesce, insomma, quando utilizziamo un cm di plastica in più, sappiate che è solo questione di tempo prima che ritorni a farsi vivo, invisibile, da noi, anzi, dentro di noi.