"Sull'ampliamento del numero di accessi alle facoltà di Medicina siamo pronti a discutere, ma siamo assolutamente contrari alle soluzioni drastiche. Sull'eliminazione dei test di ingresso abbiamo grosse perplessità, perchè per formare un medico servono, laboratori, aule, docenti e dobbiamo garantire agli studenti una formazione adeguata". Lo ha dichiarato all'Agi, Eugenio Gaudio, rettore dell'università La Sapienza di Roma, commentando la decisione del governo di aumentare gradualmente il numero degli studenti che possono accedere alla facoltà di medicina.
"Per sostenere la formazione di 70-75 mila studenti in Medicina - ha proseguito - servono imponenti investimenti che non si possono realizzare da un giorno all'altro. Fino a questo momento la formazione italiana è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ciò deve essere mantenuto". Il rettore della Sapienza ha poi sottolineato "come il vero problema cui far fronte subito per la facoltà di Medicina è quello delle borse di specializzazione. Oggi sono solo 6 mila l'anno e dovrebbero essere aumentate almeno a 9 mila che è il numero degli studenti che piu' o meno ogni anno raggiungono la laurea. Tremila di loro restano costantemente fuori. Quindi mi chiedo - ha concluso Gaudio - come si riuscirebbe a far fronte alla richiesta di borse di specializzazione se si consentisse l'accesso a Medicina a 70-75 mila studenti l'anno?".